«Professore, guardi più film e legga meno»

«Professore, guardi più film e legga meno»
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Mentre discutevano animatamente sugli effetti soporiferi delle lezioni su Tasso e Feuerbach, ad alcuni insegnanti del Liceo “Avogadro” è venuta in mente un’idea, semplice e geniale, per far sì che i ragazzi, anziché chiedere il permesso di uscire dalla classe per prendersi un caffè con le bidelle, si sentissero protagonisti e, a loro volta, in qualche modo, insegnanti. I giovani di oggi, contrariamente a ciò che si pensa, hanno voglia di mettersi in gioco, di sentirsi importanti, di fare, creare, esporsi.

È nato così “Video Avogadro”, un “concept” in cui i ragazzi sono prima di tutto protagonisti, produttori, attori, sceneggiatori, registi e realizzano video in cui documentano le attività svolte all’interno dell’istituto o affrontano argomenti didattici, come la produzione di un autore letterario, un evento storico o un problema sociale.

Il progetto è stato promosso dal dirigente Dino Gentile che tre anni fa ha incaricato Riccardo Quaglia, docente di italiano e latino con la passione della videoripresa, di occuparsene. All’inizio si trattava soltanto di rendere disponibile sul sito della scuola il resoconto di convegni, conferenze, mostre, concorsi, uscite sul territorio e attività sportive. Video di argomento didattico si realizzavano soprattutto per partecipare a qualche concorso, come Viva Verdi!, vincitore de “L’Unificazione italiana” (2011); Giovanna (su Giovanna d’Arco), primo classificato al concorso “Marco Somaglia” (2014) o, ancora, Ribelli al servaggio ed all’ingiustizia (2016), tra i vincitori del concorso “Filmare la storia”, promosso dal Museo del Cinema della Resistenza. Negli anni questi prodotti sono diventati, in realtà, sempre più “professionali” e sono sempre più numerosi gli insegnati che si cimentano con un progetto in film. Gli studenti stessi si sono rivelati ottimi sceneggiatori, attori, ballerini, cantanti e registi e vedono quest’iniziativa come un ponte che mette in comunicazione il loro mondo, quello digitale, con quello tradizionale, scolastico, fatto di libri, zaini pesanti e ritardi alla mattina. Sono proprio i più giovani, infatti, che fanno notare ai professori come un approccio innovativo alla materia posa far sì che anche gli argomenti di studio più impegnativi diventino interessanti ed accattivanti.

Un esempio lo portano di due classi quinte che l’anno scorso, su iniziativa della prof.ssa Paola Simonetti, insegnante di inglese, hanno realizzato versioni ridotte delle tragedie shakespeariane Romeo and Juliet e Macbeth, recitandole in inglese e corredandole con colonne sonore originali e coreografie, interviste ai protagonisti, immagini dietro le quinte. C’è quindi chi si occupa di analizzare le opere e gli argomenti da riportare sul piccolo schermo, chi crea una vera e propria sceneggiatura, chi si occupa della location, chi di trucco e parrucco, chi degli abiti. C’è chi recita, chi canta, chi balla, chi suona. E tutto il materiale è disponibile sul sito d’Istituto.

Commenta Riccardo Quaglia, che continua a seguire la produzione di audiovisivi: «Quest’anno ho in programma un ciclo di filmati di approfondimento sul successo dei Promessi sposi nelle altre arti (musica, cinema, televisione, ecc.) e, su iniziativa della collega Marina Tagliabue, una riduzione dello Pseudolo di Plauto in cui i ragazzi replicheranno le condizioni del teatro antico, recitando con la maschera e in latino. Sono soddisfatto: non possiamo ancora dire che lavoriamo con tutte le classi, ma qualcosa si sta muovendo davvero». Le cose possono cambiare: il Liceo “Avogadro” ci crede.

Nicolò Bellon

Mentre discutevano animatamente sugli effetti soporiferi delle lezioni su Tasso e Feuerbach, ad alcuni insegnanti del Liceo “Avogadro” è venuta in mente un’idea, semplice e geniale, per far sì che i ragazzi, anziché chiedere il permesso di uscire dalla classe per prendersi un caffè con le bidelle, si sentissero protagonisti e, a loro volta, in qualche modo, insegnanti. I giovani di oggi, contrariamente a ciò che si pensa, hanno voglia di mettersi in gioco, di sentirsi importanti, di fare, creare, esporsi.

È nato così “Video Avogadro”, un “concept” in cui i ragazzi sono prima di tutto protagonisti, produttori, attori, sceneggiatori, registi e realizzano video in cui documentano le attività svolte all’interno dell’istituto o affrontano argomenti didattici, come la produzione di un autore letterario, un evento storico o un problema sociale.

Il progetto è stato promosso dal dirigente Dino Gentile che tre anni fa ha incaricato Riccardo Quaglia, docente di italiano e latino con la passione della videoripresa, di occuparsene. All’inizio si trattava soltanto di rendere disponibile sul sito della scuola il resoconto di convegni, conferenze, mostre, concorsi, uscite sul territorio e attività sportive. Video di argomento didattico si realizzavano soprattutto per partecipare a qualche concorso, come Viva Verdi!, vincitore de “L’Unificazione italiana” (2011); Giovanna (su Giovanna d’Arco), primo classificato al concorso “Marco Somaglia” (2014) o, ancora, Ribelli al servaggio ed all’ingiustizia (2016), tra i vincitori del concorso “Filmare la storia”, promosso dal Museo del Cinema della Resistenza. Negli anni questi prodotti sono diventati, in realtà, sempre più “professionali” e sono sempre più numerosi gli insegnati che si cimentano con un progetto in film. Gli studenti stessi si sono rivelati ottimi sceneggiatori, attori, ballerini, cantanti e registi e vedono quest’iniziativa come un ponte che mette in comunicazione il loro mondo, quello digitale, con quello tradizionale, scolastico, fatto di libri, zaini pesanti e ritardi alla mattina. Sono proprio i più giovani, infatti, che fanno notare ai professori come un approccio innovativo alla materia posa far sì che anche gli argomenti di studio più impegnativi diventino interessanti ed accattivanti.

Un esempio lo portano di due classi quinte che l’anno scorso, su iniziativa della prof.ssa Paola Simonetti, insegnante di inglese, hanno realizzato versioni ridotte delle tragedie shakespeariane Romeo and Juliet e Macbeth, recitandole in inglese e corredandole con colonne sonore originali e coreografie, interviste ai protagonisti, immagini dietro le quinte. C’è quindi chi si occupa di analizzare le opere e gli argomenti da riportare sul piccolo schermo, chi crea una vera e propria sceneggiatura, chi si occupa della location, chi di trucco e parrucco, chi degli abiti. C’è chi recita, chi canta, chi balla, chi suona. E tutto il materiale è disponibile sul sito d’Istituto.

Commenta Riccardo Quaglia, che continua a seguire la produzione di audiovisivi: «Quest’anno ho in programma un ciclo di filmati di approfondimento sul successo dei Promessi sposi nelle altre arti (musica, cinema, televisione, ecc.) e, su iniziativa della collega Marina Tagliabue, una riduzione dello Pseudolo di Plauto in cui i ragazzi replicheranno le condizioni del teatro antico, recitando con la maschera e in latino. Sono soddisfatto: non possiamo ancora dire che lavoriamo con tutte le classi, ma qualcosa si sta muovendo davvero». Le cose possono cambiare: il Liceo “Avogadro” ci crede.

Nicolò Bellon

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