Primarie: "mail bombing"
Il “mail bombing” favorito da Matteo Renzi per allargare la platea degli elettori, ha aperto l’ultimo fronte della campagna elettorale per il ballotaggio di domani, domenica, alle primarie del centro sinistra. Anche a Biella sono pervenute circa 250 mail fotocopia «con la giustificazione generica - dice la presidente del Comitato biellese “Italia bene comune” Rita De Lima - dell’essere stati impossibilitati a votare domenica scorsa “per motivi di salute”.
Le abbiamo valutate una per una e chi riceverà o una telefonata o una mail o una risposta scritta di conferma potrà andare ai seggi, altrimenti vorrà dire che potrà restare a casa». E se il leader del Comitato “Adesso! Biella” per il sindaco di Firenze, Riccardo Lunardon, spiega che «non è stato fatto nulla di organizzato», ma «che se a Torino hanno accettato questa autocertificazione, non si vede perché Biella non lo debba fare, certo dopo la verifica caso per caso», dal fronte di Bersani fanno un po’ di satira, postando su Facebook una vignetta dove in blu c’è scritto “Voto Renzi” e sulla stessa riga in rosso c’è “Adesso”, scimmiottando lo slogan del comitato, e nelle tre righe sotto, in rosso acceso, c’è “Domenica invece voto Bersani”. Una escalation che ha indotto il Comitato Primarie Biellese alla prudenza, esaminando sempre una per una anche le circa 50 richieste di iscrizione su carta giunte con l’accompagnamento tanto di biglietti aerei, certificati medici e via discorrendo. «Certo, un segno di rinnovata vitalità dopo i seimila votanti di domenica scorsa - dice De Lima - ma attenti a non confondere le acque. Scontato, dopo ampia valutazione del Comitato, il nostro no alle domande che non hanno dimostrato praticamente l’impossibilità nei venti giorni precedenti la consultazione di preiscriversi on line, manualmente, telefonicamente o direttamente al seggio. Per gli altri abbiamo acconsentito». La deroga insomma è stata per pochi intimi. «Una decisione resa necessaria - ha avvertito il Comitato - sia per agevolare il compito dei presidenti e scrutatori dei seggi, sia per evitare distorte informazioni».