Pressing anti-diga a Roma
Tira aria pesante sull’invaso che il Consorzio Bonifica Baraggia Biellese e Vercellese vorrebbe realizzare in Alta Valsessera, come ampliamento dell’attuale diga delle Mischie. Mentre qualche settimana fa il presidente Carmelo Iacopino sembrava cantare quasi vittoria, dando notizia di presunte novità da Roma, proprio a Roma ora è in corso una vera e propria levata di scudi contro il progetto. Protagonisti, da un lato, i due senatori biellesi Favero e Susta, dall’altro un gruppo di parlamentari del Movimento 5 Stelle.
L’azione anti-diga dei senatori Favero (Pd) e Susta (Sc) avrà luogo nei prossimi giorni, quando i due parlamentari consegneranno al viceministro delle Politiche agricole Andrea Olivero un corposo dossier sul progetto in questione. Lo stesso faldone sarà poi passato anche al neo ministro all’Ambiente Gianluca Galletti. «Si tratta di un dossier che non dice nulla di nuovo - afferma la senatrice Favero -: si tratta semplicemente di tutti i documenti che ripercorrono la vicenda e che nel tempo sono stati prodotti dal Comitato Salviamo la Valsessera». Carte che avranno il compito di «aumentare la pressione perché il progetto di quest’opera superflua per l’agricoltura, e che per ora non trova copertura finanziaria, sia definitivamente accantonato». Il tutto in un momento in cui di diga in Valsessera si parla anche attraverso le interrogazioni parlamentari. Quella in questione è firmata dai deputati M5S Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni e Zolezzi, i quali affermano: «Questi territori hanno bisogno è il benessere, è una nuova forma di lavoro, che non deturpi per sempre il patrimonio naturalistico locale, ma anzi lo valorizzi. E per far ciò la direzione da seguire è tutt'altra rispetto a quella di sviluppare il progetto del Consorzio».