Prende a morsi i carabinieri: arrestato

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Aggredisce a morsi
i carabinieri: in cella

Bioglio: pregiudicato, "evaso" da casa e ubriaco
 
 

(19 gen) Ha aggredito per l'ennesima volta i carabinieri che lo hanno fermato, ubriaco, lontano da casa, nonostante non potesse uscire in quanto si trovava agli arresti domiciliari per lo stesso identico motivo: aver accolto a calci e pugni i militari che, a settembre, avevano effettuato uno dei tanti controlli di routine. Cornelio Zanarotto, 35 anni, agricoltore di Bioglio, finito più volte nei guai per colpa dell'alcol e del suo temperamento aggressivo, è stato di nuovo arrestato per evasione e per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Stavolta i calci e pugni non gli sono bastati. I due sventurati carabinieri sono stati presi anche a morsi. Entrambi hanno riportato ferite giudicate guaribili in una settimana.
 

Aggredisce a morsi
i carabinieri: in cella

Bioglio: pregiudicato, "evaso" da casa e ubriaco



(19 gen) Ha aggredito per l'ennesima volta i carabinieri che lo hanno fermato, ubriaco, lontano da casa, nonostante non potesse uscire in quanto si trovava agli arresti domiciliari per lo stesso identico motivo: aver accolto a calci e pugni i militari che, a settembre, avevano effettuato uno dei tanti controlli di routine. Cornelio Zanarotto, 35 anni, agricoltore di Bioglio, finito più volte nei guai per colpa dell'alcol e del suo temperamento aggressivo, è stato di nuovo arrestato per evasione e per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Stavolta i calci e pugni non gli sono bastati. I due sventurati carabinieri sono stati presi anche a morsi. Entrambi hanno riportato ferite giudicate guaribili in una settimana. Prima di tornare in carcere, Zanarotto è stato ricoverato in stato di osservazione nel reparto psichiatrico dell'ospedale di Biella. L'agricoltore non è nuovo a episodi di violenza o a gesti inconsulti. Un anno fa era stato condannato a quattro anni di carcere (la pena non è ancora diventata definitiva) per aver bruciato 800 metri quadrati di prato e 200 di bosco. «Un danno irrilevante...», avevano sancito gli agenti del Corpo Forestale dello Stato di Biella. Eppure, la condanna inflitta a Cornelio Zanarotto era stata dieci volte più severa rispetto a quanto aveva richiesto (quattro mesi) il pubblico ministero. Nel corso del dibattimento, era emerso che l’imputato aveva annunciato, con due telefonate ai carabinieri di Bioglio, l’intenzione di appiccarlo quell'incendio. Era il 9 marzo 2005. «Zanarotto era molto arrabbiato – aveva spiegato in aula il maresciallo del paese -. Aveva minacciato che avrebbe dato fuoco al prato e al bosco che si trovavano in prossimità di casa sua e, in un secondo momento, addirittura a tutta Bioglio...».

v.ca

19 gennaio 2009

 

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