Pray e i nove migranti “della discordia”

Pray e i nove migranti “della discordia”
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PRAY - Ha scatenato un’accesa bagarre virtuale la notizia, diffusa mercoledì dal sindaco Gian Matteo Passuelo tramite la sua pagina Facebook, dell’imminente arrivo di nove migranti in paese. L’arrivo degli ospiti, sul quale l’amministrazione sino all’ultimo momento non era stata informata, essendo materia totalmente gestita dalla Prefettura di Biella, è previsto per questi giorni. A loro è stata assegnata una casa di via Biella, presa in affitto dalla cooperativa che si farà carico delle operazioni di accoglienza. 

Ma la novità non è  piaciuta a tutti i cittadini di Pray. Se, infatti, sopravvivono  posizioni ottimiste («Daranno più problemi gli italiani», afferma un cittadino), vi sono infatti anche residenti non contenti della notizia: «Noi paghiamo un casino di tasse, e loro vengono qui a farsi mantenere», dichiara una cittadina. E se c’è chi auspica che «oltre a lamentarsi», arrivino anche «soluzioni fattibili e realizzabili», qualcuno dice di confidare «in un severo controllo da parte delle forze dell'ordine, affinché si arrivi presto ad un vero inserimento nella nostra comunità».  Severi, invece, altri giudizi: «Mi auguro che questo non sia un inizio - afferma una signora -. Purtroppo nei comuni del Vercellese dove sono arrivati i primi continuano ad arrivare, salvo poi scappare la notte per raggiungere il confine di stato più vicino. Il risultato: gente che vagabonda di notte per strade senza meta», mentre qualcuno consiglia a tutti di aspettare i fatti prima di esprimere giudizi.  «Io dico solo  che la cosa non mi piace! - afferma un cittadino di Pray -. Non sono un falso moralista come molti. Però non mi permetto di esprimere giudizi su queste persone»: un consiglio, questo, condiviso da molti, i quali suggeriscono di guardare «a casa nostra che ce ne sono di tutte le salse».  

Davanti all’acceso dibattito, comunque, il primo cittadino tende a ribadire la piena intenzione di «collaborare con le istituzioni, ma anche garantire che i migranti si inseriscano nel migliore dei modi nella comunità», suggerendo anche la volontà di impiegarli, quando sarà possibile, per lavori socialmente utili a beneficio del Comune.  

Veronica Balocco

PRAY - Ha scatenato un’accesa bagarre virtuale la notizia, diffusa mercoledì dal sindaco Gian Matteo Passuelo tramite la sua pagina Facebook, dell’imminente arrivo di nove migranti in paese. L’arrivo degli ospiti, sul quale l’amministrazione sino all’ultimo momento non era stata informata, essendo materia totalmente gestita dalla Prefettura di Biella, è previsto per questi giorni. A loro è stata assegnata una casa di via Biella, presa in affitto dalla cooperativa che si farà carico delle operazioni di accoglienza. 

Ma la novità non è  piaciuta a tutti i cittadini di Pray. Se, infatti, sopravvivono  posizioni ottimiste («Daranno più problemi gli italiani», afferma un cittadino), vi sono infatti anche residenti non contenti della notizia: «Noi paghiamo un casino di tasse, e loro vengono qui a farsi mantenere», dichiara una cittadina. E se c’è chi auspica che «oltre a lamentarsi», arrivino anche «soluzioni fattibili e realizzabili», qualcuno dice di confidare «in un severo controllo da parte delle forze dell'ordine, affinché si arrivi presto ad un vero inserimento nella nostra comunità».  Severi, invece, altri giudizi: «Mi auguro che questo non sia un inizio - afferma una signora -. Purtroppo nei comuni del Vercellese dove sono arrivati i primi continuano ad arrivare, salvo poi scappare la notte per raggiungere il confine di stato più vicino. Il risultato: gente che vagabonda di notte per strade senza meta», mentre qualcuno consiglia a tutti di aspettare i fatti prima di esprimere giudizi.  «Io dico solo  che la cosa non mi piace! - afferma un cittadino di Pray -. Non sono un falso moralista come molti. Però non mi permetto di esprimere giudizi su queste persone»: un consiglio, questo, condiviso da molti, i quali suggeriscono di guardare «a casa nostra che ce ne sono di tutte le salse».  

Davanti all’acceso dibattito, comunque, il primo cittadino tende a ribadire la piena intenzione di «collaborare con le istituzioni, ma anche garantire che i migranti si inseriscano nel migliore dei modi nella comunità», suggerendo anche la volontà di impiegarli, quando sarà possibile, per lavori socialmente utili a beneficio del Comune.  

Veronica Balocco

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