Pray chiede lo stato di calamità
PRAY - Ogni volta, una frustata. Non c’è tregua per il territorio di Pray, davanti alla forza di una natura che non risparmia i suoi colpi. Prima le sferzate del novembre 2014, con quelle piogge straordinarie capaci di smuovere il terreno in più punti, di farlo crollare, e di aprire ferite profonde su strade e versanti. Ora la nuova ondata di maltempo. Un passaggio feroce e intenso che, tutto sommato, si è rivelato più delicato del precedente. Ma pur sempre capace di provocare danni visibili.
A fare il punto della situazione è il sindaco del paese, Gian Matteo Passuello, vigile del fuoco e uomo-emergenza di alta preparazione, capace di fronteggiare anche le situazioni più complesse e di individuare in poco tempo le criticità dovute agli eventi naturali: «Questa volta, rispetto al 2014, abbiamo subito una quantità decisamente inferiore di danni - spiega -. Tuttavia, si sono verificati alcuni problemi che destano una certa preoccupazione, e sui quali sarà necessario intervenire con un certo tempismo». L’ultima ondata di maltempo ha causato al territorio di Pray tre grandi danni: «Un’importante frana sotto il pendio su cui giace la chiesa di Flecchia - chiarisce il primo cittadino -, il danneggiamento della pila di un ponte lungo la ex provinciale 116 e un piccolo smottamento di una scarpata, sempre lungo la 116». Ad impensierire di più l’amministrazione comunale è la situazione della pila del ponte, «ma anche la frana di Flecchia non va sottovalutata - spiega Passuello -: nonostante non vi siano abitazioni a rischio, si tratta infatti di un problema che minaccia direttamente una vasca dell’acquedotto. E questo è un pericolo che va immediatamente affrontato».
Secondo le stime stilate dall’amministrazione comunale, le piogge dei giorni scorsi avrebbero provocato danni in paese per circa 200mila euro. Sulla base di questo dato, nei giorni scorsi «si è svolto un sopralluogo con i tecnici delle Opere Pubbliche della Regione Piemonte - spiega Passuello - per l'avvio delle procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale al nostro Comune».
Veronica Balocco
PRAY - Ogni volta, una frustata. Non c’è tregua per il territorio di Pray, davanti alla forza di una natura che non risparmia i suoi colpi. Prima le sferzate del novembre 2014, con quelle piogge straordinarie capaci di smuovere il terreno in più punti, di farlo crollare, e di aprire ferite profonde su strade e versanti. Ora la nuova ondata di maltempo. Un passaggio feroce e intenso che, tutto sommato, si è rivelato più delicato del precedente. Ma pur sempre capace di provocare danni visibili.
A fare il punto della situazione è il sindaco del paese, Gian Matteo Passuello, vigile del fuoco e uomo-emergenza di alta preparazione, capace di fronteggiare anche le situazioni più complesse e di individuare in poco tempo le criticità dovute agli eventi naturali: «Questa volta, rispetto al 2014, abbiamo subito una quantità decisamente inferiore di danni - spiega -. Tuttavia, si sono verificati alcuni problemi che destano una certa preoccupazione, e sui quali sarà necessario intervenire con un certo tempismo». L’ultima ondata di maltempo ha causato al territorio di Pray tre grandi danni: «Un’importante frana sotto il pendio su cui giace la chiesa di Flecchia - chiarisce il primo cittadino -, il danneggiamento della pila di un ponte lungo la ex provinciale 116 e un piccolo smottamento di una scarpata, sempre lungo la 116». Ad impensierire di più l’amministrazione comunale è la situazione della pila del ponte, «ma anche la frana di Flecchia non va sottovalutata - spiega Passuello -: nonostante non vi siano abitazioni a rischio, si tratta infatti di un problema che minaccia direttamente una vasca dell’acquedotto. E questo è un pericolo che va immediatamente affrontato».
Secondo le stime stilate dall’amministrazione comunale, le piogge dei giorni scorsi avrebbero provocato danni in paese per circa 200mila euro. Sulla base di questo dato, nei giorni scorsi «si è svolto un sopralluogo con i tecnici delle Opere Pubbliche della Regione Piemonte - spiega Passuello - per l'avvio delle procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale al nostro Comune».
Veronica Balocco