Poste, il ricorso di Vigliano anti-tagli va al Tar

Poste, il ricorso di Vigliano anti-tagli va al Tar
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VIGLIANO BIELLESE - Cambio di strategia per il ricorso che il Comune aveva presentato al Capo dello Stato, contro la chiusura dell’ufficio postale di piazza Roma avvenuta nel settembre 2015. Poste Italiane però si è opposta al ricorso straordinario a Mattarella, comunicando la trasposizione del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte. Il Comune ha quindi dovuto adeguarsi alla richiesta, spiega  l’avvocato Alberto Savatteri di Torino, a cui il Comune di Vigliano ha affidato  la pratica legale per poter riottenere l’apertura dell’ufficio postale in piazza Roma. 

«Il Tar è un istituto alternativo, si può scegliere è una delle parti che decide, certo che poi la sentenza non è definitiva perchè si può ricorrere alla sezione consultiva del  Consiglio di Stato, che formula poi il parere al Presidente della Repubblica - spiega il legale -. Era la strada diretta scelta dal Comune, invece Poste Italiane ha preferito andare prima davanti al tribunale amministrativo. Se il Comune si oppone scatta la decadenza del ricorso, certo, così  i tempi saranno più lunghi, ma comunque non c’è pericolo di prescrizione o decadenza del ricorso. Credo che Poste Italiane voglia giocare la carta del Tar perchè in qualche caso qualche pronuncia è stata a loro favorevole. Sono però sicuro che se il Tar dà ragione al Comune, Poste Italiane si opporrà e chiederà il giudizio del Consiglio di Stato, se invece la sentenza sarà negativa per il Comune sarà da valutare se andare avanti con il ricorso,  perchè ci sono costi aggiuntivi da prevedere». Il legale torinese segue anche i casi delle chiusure di uffici postali nei  Comuni di Trivero e Valle Mosso. «Non ho ricevuto nessuna comunicazione in merito a questi ricorsi, credo sia solo questione di tempi perchè li ho presentati dopo quello di Vigliano, ma se hanno scelto questa strategia credo che anche per questi ricorsi faranno richiesta di trasposizione al Tar Piemonte».

Sante Tregnago

VIGLIANO BIELLESE - Cambio di strategia per il ricorso che il Comune aveva presentato al Capo dello Stato, contro la chiusura dell’ufficio postale di piazza Roma avvenuta nel settembre 2015. Poste Italiane però si è opposta al ricorso straordinario a Mattarella, comunicando la trasposizione del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte. Il Comune ha quindi dovuto adeguarsi alla richiesta, spiega  l’avvocato Alberto Savatteri di Torino, a cui il Comune di Vigliano ha affidato  la pratica legale per poter riottenere l’apertura dell’ufficio postale in piazza Roma. 

«Il Tar è un istituto alternativo, si può scegliere è una delle parti che decide, certo che poi la sentenza non è definitiva perchè si può ricorrere alla sezione consultiva del  Consiglio di Stato, che formula poi il parere al Presidente della Repubblica - spiega il legale -. Era la strada diretta scelta dal Comune, invece Poste Italiane ha preferito andare prima davanti al tribunale amministrativo. Se il Comune si oppone scatta la decadenza del ricorso, certo, così  i tempi saranno più lunghi, ma comunque non c’è pericolo di prescrizione o decadenza del ricorso. Credo che Poste Italiane voglia giocare la carta del Tar perchè in qualche caso qualche pronuncia è stata a loro favorevole. Sono però sicuro che se il Tar dà ragione al Comune, Poste Italiane si opporrà e chiederà il giudizio del Consiglio di Stato, se invece la sentenza sarà negativa per il Comune sarà da valutare se andare avanti con il ricorso,  perchè ci sono costi aggiuntivi da prevedere». Il legale torinese segue anche i casi delle chiusure di uffici postali nei  Comuni di Trivero e Valle Mosso. «Non ho ricevuto nessuna comunicazione in merito a questi ricorsi, credo sia solo questione di tempi perchè li ho presentati dopo quello di Vigliano, ma se hanno scelto questa strategia credo che anche per questi ricorsi faranno richiesta di trasposizione al Tar Piemonte».

Sante Tregnago

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