Poco felici? E' il

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Poco felici?
E' il "sentiment"

di Roberto Azzoni

(05 gen) Felici? Così così. Solo al 43° posto su 103: molto meno che a Cuneo (quinti), molto più che ad Avellino che sta in coda. Preoccupati per il futuro? Molto più di quel che i dati raccontano, soprattutto per il lavoro (87° posto, mentre nei fatti stiamo al 22°). E’ il “sentiment”, cioè la percezione di una situazione, che modifica la realtà. Per il Biellese in negativo. Il rapporto sulla qualità della vita del “Sole 24 Ore” denuncia insomma per il Biellese un malessere tra il virtuale e il reale.

Poco felici?
E' il "sentiment"

di Roberto Azzoni

Felici? Così così. Solo al 43° posto su 103: molto meno che a Cuneo (quinti), molto più che ad Avellino che sta in coda. Preoccupati per il futuro? Molto più di quel che i dati raccontano, soprattutto per il lavoro (87° posto, mentre nei fatti stiamo al 22°). E’ il “sentiment”, cioè la percezione di una situazione, che modifica la realtà. Per il Biellese in negativo. Il rapporto sulla qualità della vita del “Sole 24 Ore” denuncia insomma per il Biellese un malessere tra il virtuale e il reale. Inoltre, certifica che, nei fatti, il nostro territorio migliora la propria situazione e risale di 14 posizioni nella classifica delle province italiane: dal 49° del 2007 al 35°, praticamente in linea con il risultato dell'altra indagine, quella di “Italia Oggi” dell'8 dicembre che peraltro registrava un crollo: dal 16° al 37° posto. Da oltre 15 anni il dossier del “Sole” misura la vivibilità delle 103 province italiane attraverso una serie di dati statistici elaborati in 36 classifiche: reddito, occupazione, natalità e sanità, reti e business, reati e opportunità per il tempo libero. Al primo posto c’è Aosta, all’’ultimo Caltanissetta. La classifica è suddivisa in 6 settori. Ecco dove sta Biella: Tenore di vita (resta il nostro punto di forza, siamo al 10° posto anche nel sentiment, unico fra i settori trattati dove i risultati combaciano); Affari e lavoro (al 22° posto, ma all’87° nella percezione di gravità del futuro); Servizi e ambiente (buona pagella ecologica, malmessi per le infrastrutture, siamo al 79° posto in classifica e “solo” al 61° nel sentiment); Ordine pubblico (46° posto, ma pensiamo male e siamo al 65° nella percezione dei problemi di sicurezza); Popolazione (siamo in coda, al 101° posto, ma siamo convinti che la situazione non sia così difficile perché nel “sentiment” siamo al 50°); Tempo libero (siamo messi niente male, al 31° posto, e siamo certi di stare anche meglio, al 23° con Brescia e appena sotto Firenze, il che è tutto dire). Faremmo bene a partire proprio da qui, dalle pagelle che descrivono un territorio dove è facile ascoltare un concerto (settimo posto), con un buon indice di sportività (23esimo) e un volontariato ben organizzato (31esimo), dove l’acquisto di libri è oltre la media (44esimo posto), e dove il rapporto fra numero di abitanti e presenza di bar e ristoranti è al 49esimo, ma dove si va poco agli spettacoli cinematografici (80° posto). Alla fine, il ritratto complessivo biellese è ancora una volta dalla doppia faccia. Viviamo in una provincia ancora ricca e accogliente, che meriterebbe pensieri più felici non solo laddove la felicità è meno giustificata. Siamo infatti felici dei pochi figli, felici delle poche strade e ferrovie, felici quasi come i fiorentini, quando qui Firenze non è. Siamo infelici, viceversa, perché intuiamo difficoltà produttive, ma il tenore di vita non cambia, siamo infelici perché pensiamo che ci siano ladri dappertutto, ma non è vero. Un timido tentativo per cambiare la mentalità non guasterebbe: meno “provinciali” e più costruttivi. Perché tutti insieme non usiamo il 2009 per provarci?

05 gennaio 2009

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