Pirogassificatore, Andorno dice no

Pirogassificatore, Andorno dice no
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Assetati di informazioni, preoccupati per la loro salute e quella dei propri figli, si sono presentati in circa quattrocento martedì sera, al consiglio comunale di Andorno dedicato al pirogassificatore, impianto che ha già ottenuto tutte le autorizzazioni del caso.

Cercavano risposte dall’amministrazione, dagli esperti chiamati a parlare del progetto durante la seduta convocata nella piccola sala consigliare. L’assemblea non ha quasi fatto in tempo ad iniziare che è stata subito sospesa. Eccesso di partecipazione (in aula solo una sessantina di persone, all’esterno tutti gli altri) e inviti a uscire per parlare con la gente, ammassata nella piazzetta antistante al municipio a urlare “fuori, fuori”. Impossibile in quelle condizioni proseguire. Consiglio sospeso e seduta trasferita in piazza dove il sindaco Stefano Aldrisi, su un palco improvvisato, è stato raggiunto da Graziano Piana, il medico che 19 anni fa si oppose alla realizzazione di Fenice, a Verrone. Gli anni passano ma Piana non ha perso la grinta e la capacità di parlare alla gente senza mezzi termini. E, soprattutto, contro il pirogassificatore. «Siamo a fianco dell’amministrazione - ha sottolineato - per fornire strumenti per evitare che l’impianto venga realizzato. Per fortuna c’è un sindaco che ascolta. Andremo in direzione generale dell’Asl, andremo dal prefetto, il pirogassificatore è dannoso alla salute, non si deve fare. Io sono originario di Andorno e ci tengo a questo paese». E giù applausi.

In sala consigliare.  Terminata la parte pubblica, con l’impegno di convocare al più presto una riunione aperta per parlare del progetto, consiglieri e assessori sono rientrati in aula consigliare, questa volta senza il pubblico. Lì c’è stato un confronto con alcuni esperti intervenuti al dibattito, tra cui il direttore dell’Arpa, Bruno Barbera. Assenti, invece, i rappresentanti dell’Asl e della Provincia, invitati dall’amministrazione a partecipare.  Tra gli strenui difensori del progetto il presidente della Comunità montana Valle Cervo, Maurizio Piatti e il suo vice, nonché assessore ad Andorno, Sergio Leone. Pulizia dei boschi («entro fine marzo costituiremo il consorzio tra i proprietari della Valle» ha annunciato Piatti) e posti di lavoro i loro cavalli di battaglia. «Una quarantina a progetto globale» continuava a ripetere Leone. Anche se i numeri rimangono sulla carta perché gli addetti alla centrale non sarebbero più di sette. Gli altri farebbero parte dell’indotto, attualmente, come detto, sulla carta. Dura l’opposizione. «Avevamo chiesto un consiglio comunale aperto e questo è il risultato, hanno mancato di rispetto agli abitanti di Andorno. In più sono stati sbugiardati sul loro cavallo di battaglia, quello dei posti di lavoro» ha sottolineato Davide Crovella. Anche Sergio Testore, sempre dell’opposizione, ha spiegato: «La nostra posizione è maturata dopo aver raccolto le informazioni necessarie , dopo aver ascoltato le ragioni di chi è a favore e di chi contrario a questo progetto, dopo aver sentito il parere di alcuni medici che ci hanno illustrato i danni delle nanoparticelle soprattutto nei confronti dei bambini più ricettivi a questo tipo di inquinamento. Per questo diciamo no a questo tipo di impianto».
Controlli Arpa.  Il sindaco Stefano Aldrisi e il direttore dell’Arpa Barbera hanno annunciato, a giugno, un mese di controlli dell’aria ad Andorno «che saranno ripetuti l’anno successivo per capire se le condizioni ambientali sono mutate».

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