Piante sulle strade: o tagli o paghi

Piante sulle strade: o tagli o paghi
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La Provincia ha detto che la sua parte la farà. Sugli oltre 700 chilometri di strade di sua competenza, a breve la ditta specializzata che si aggiudicherà l’appalto darà il via a tutti i lavori di manutenzione necessari a riportare il verde (parliamo di cunette, arbusti ed erbacce sul ciglio stradale) ad uno stato di decenza. Un intervento che non si faceva più da anni. E che dunque, già solo per questo motivo, un effetto immediato in termini visivi e di decoro lo avrà senz’altro. Ma l’investimento deciso dal presidente provinciale Emanuele Ramella Pralungo non toglierà le castagne dal fuoco per i sindaci del territorio. Accantonato il problema della manutenzione delle provinciali, ai primi cittadini restano infatti altre due “patate bollenti” tra le mani: la manutenzione delle strade comunali e l’abbondanza di piante pericolanti sui cigli stradali, anche in corrispondenza delle strade provinciali. Su questo capitolo, infatti, la competenza ricade sull’amministrazione del paese e non sulla proprietaria della strada. E così sono sempre più numerosi i Comuni che scelgono la strada del “pugno duro” contro i proprietari di terreni nei quali sono presenti piante pericolanti che incombono sulle strade. Sono le ordinanze “personalizzate”: comunicazioni ad personam compilate dopo lunghe ricerche nei mappali, a ritrovare i nomi dei titolari (spesso difficili da reperire). Dove l’esperimento è stato tentato (vedi Camandona e Portula) ha funzionato. Quindi ora c’è chi (come Coggiola) prende esempio. 
Leggi di più sull’Eco di Biella di sabato 10 settembre 2016 

La Provincia ha detto che la sua parte la farà. Sugli oltre 700 chilometri di strade di sua competenza, a breve la ditta specializzata che si aggiudicherà l’appalto darà il via a tutti i lavori di manutenzione necessari a riportare il verde (parliamo di cunette, arbusti ed erbacce sul ciglio stradale) ad uno stato di decenza. Un intervento che non si faceva più da anni. E che dunque, già solo per questo motivo, un effetto immediato in termini visivi e di decoro lo avrà senz’altro. Ma l’investimento deciso dal presidente provinciale Emanuele Ramella Pralungo non toglierà le castagne dal fuoco per i sindaci del territorio. Accantonato il problema della manutenzione delle provinciali, ai primi cittadini restano infatti altre due “patate bollenti” tra le mani: la manutenzione delle strade comunali e l’abbondanza di piante pericolanti sui cigli stradali, anche in corrispondenza delle strade provinciali. Su questo capitolo, infatti, la competenza ricade sull’amministrazione del paese e non sulla proprietaria della strada. E così sono sempre più numerosi i Comuni che scelgono la strada del “pugno duro” contro i proprietari di terreni nei quali sono presenti piante pericolanti che incombono sulle strade. Sono le ordinanze “personalizzate”: comunicazioni ad personam compilate dopo lunghe ricerche nei mappali, a ritrovare i nomi dei titolari (spesso difficili da reperire). Dove l’esperimento è stato tentato (vedi Camandona e Portula) ha funzionato. Quindi ora c’è chi (come Coggiola) prende esempio. 
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