Pd a una svolta dopo il ribaltone
Pd a una svolta dopo il ribaltone Stasera il direttivo del partito per decidere il futuro |
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(25 giu) Parafrasando il calcio, ai tempi supplementari è arrivato il terzo gol del centrodestra, infrangendo definitivamente i sogni del Pd di limitare la sconfitta elettorale. Con la vittoria di Corradino a Cossato l’ago della bilancia ora pende decisa verso il Pdl e Lega lasciando a bocca asciutta il centrosinistra. |
Pd a una svolta |
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Parafrasando il calcio, ai tempi supplementari è arrivato il terzo gol del centrodestra, infrangendo definitivamente i sogni del Pd di limitare la sconfitta elettorale. Con la vittoria di Corradino a Cossato l’ago della bilancia ora pende decisa verso il Pdl e Lega lasciando a bocca asciutta il centrosinistra. Che ora si interroga sul futuro. Ieri sera la riunione del direttivo di Cossato, questa sera, alle 21, nella sede di via Trieste, quella del provinciale per un’analisi profonda del voto. Da più parti si vocifera che tutti e tre i segretari, quello provinciale Michelangelo Valenti, quello cittadino Katia Ramella Pralungo e quello di Cossato Luciano Pagani siano pronti a rassegnare le dimissioni sospinti dalla voglia di rinnovamento che circola negli ambienti di centrosinistra. Da capire solo se queste voci si trasformeranno in realtà e se, in attesa del congresso in programma per ottobre, la direzione deciderà di respingere le dimissioni o affidare la guida del partito a un ufficio politico. «Le decisioni in merito le comunicherò questa sera al partito» spiega Valenti, che però non si sottrae a una prima analisi di quanto successo. «In Europa - sottolinea - il centrosinistra ha perso consensi un po’ ovunque. In Italia tutto l’arco Pedemontano ha svolato verso il centrodestra, ma ci sono dei segnali confortanti, rappresentati dalle Province di Torino e Alessandria dove l’alleanza con l’Udc ha dato i suoi frutti. Credo che sia fondamentale ripartire da queste considerazioni per affrontare le sfide future. Il territorio, che versa in una crisi fortissima, ha bisogno di una classe politica che sappia parlare al mondo produttivo, con delle vere strategie di governo». Valenti parla poi della realtà locale e aggiunge: «Col senno di poi si poteva lavorare in modo diverso per recuperare quei 400 voti che ci dividevano dal ballottaggio. Ma non abbiamo rimpianti sui candidati che erano la migliore espressione del partito». 25 giugno 2009 |
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