Ospedale più attrattivo, crescono i ricoveri

Ospedale più attrattivo, crescono i ricoveri
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BIELLA - La fotografia dello stato della sanità biellese è contenuta in alcuni dati che il direttore generale ha diffuso nei giorni scorsi, per sottolineare che le tante polemiche che si sono scatenate attorno al laboratorio analisi e al parcheggio hanno distolto l’attenzione dal tema principale. Ossia lo sviluppo del nuovo ospedale e delle attività in esso contenute. Una posizione assunta sulla falsariga di quella che già il consigliere regionale Vittorio Barazzotto e il sindaco di Biella avevano espresso durante una conferenza stampa fiume per invitare a fare quadrato attorno alla sanità biellese. 

E allora ecco alcuni numeri, snocciolati dal direttore generale Gianni Bonelli e rapportati con il 2014. Nel 2015 i ricoveri, in termini economici, hanno fatto segnare una redditività maggiore per due milioni di euro circa. In particolare a crescere sono state la medicina riabilitativa, la chirurgia generale, l’oculistica, la gastroenterologia, la cardiologia e la medicina interna. Nel 2014 il valore economico dei ricoveri si attestava sui 48,6 milioni, mentre l’anno scorso si è chiuso con 50,6 milioni, con una variazione percentuale positiva del 4,06 per cento. 

Stesso discorso  lo si può fare sull’attrattività del nuovo ospedale. Medicina riabilitativa, ortopedia, gastroenterologia, cardiologia, medicina interna e neurologia hanno fatto segnare un incremento dell’8 per cento delle attività, che in termini economici si traduce in 0,4 milioni di euro in più. Il lato opposto della medaglia è quello della mobilità passiva, ossia della “fuga” dei pazienti diretti in altri ospedali. Bene, chirurgia generale, cardiologia, medicina interna e oculistica hanno visto diminuire questo fenomeno dell’1,27 per cento. Il che, in soldino, si traduce in un risparmio per l’Asl di mezzo milione di euro. Indicativa anche la percentuale di soddisfazione che nel 2014 si attestava al 59,9 per cento, mentre nel 2015 è cresciuta al 61,1. 

Non ci sono, però, solo note positive da raccontare. Come spiegato infatti dal direttore amministrativo Diego Poggio ai sindaci durante l’assemblea dedicata ai parcheggi, il nuovo ospedale, rispetto al monoblocco, costa un milione di euro in più al mese di gestione. Il 2015 si è chiuso con un deficit di 12 milioni circa, che l’Asl sarà chiamata a recuperare. «Dobbiamo aumentare la produttività - ha sottolineato il direttore generale Bonelli - e cercare di fare il meglio che possiamo con le risorse che ci vengono assegnate. Perché anche la situazione della Regione, soggetta a piano di rientro, non è certo tale da poterci consentire di chiedere fondi aggiuntivi. Questo è il nostro obiettivo e le strategie che andremo a presentare questa settimana andranno proprio in questa direzione». Insomma, con l’apertura del nuovo ospedale e il primo anno di assestamento, ora sarà fondamentale lavorare per aumentare al meglio la resa, per far fronte alle carenze economiche e far diventare la struttura sanitaria un vero e proprio fiore all’occhiello a livello regionale, come da più parti auspicato. 

Enzo Panelli

BIELLA - La fotografia dello stato della sanità biellese è contenuta in alcuni dati che il direttore generale ha diffuso nei giorni scorsi, per sottolineare che le tante polemiche che si sono scatenate attorno al laboratorio analisi e al parcheggio hanno distolto l’attenzione dal tema principale. Ossia lo sviluppo del nuovo ospedale e delle attività in esso contenute. Una posizione assunta sulla falsariga di quella che già il consigliere regionale Vittorio Barazzotto e il sindaco di Biella avevano espresso durante una conferenza stampa fiume per invitare a fare quadrato attorno alla sanità biellese. 

E allora ecco alcuni numeri, snocciolati dal direttore generale Gianni Bonelli e rapportati con il 2014. Nel 2015 i ricoveri, in termini economici, hanno fatto segnare una redditività maggiore per due milioni di euro circa. In particolare a crescere sono state la medicina riabilitativa, la chirurgia generale, l’oculistica, la gastroenterologia, la cardiologia e la medicina interna. Nel 2014 il valore economico dei ricoveri si attestava sui 48,6 milioni, mentre l’anno scorso si è chiuso con 50,6 milioni, con una variazione percentuale positiva del 4,06 per cento. 

Stesso discorso  lo si può fare sull’attrattività del nuovo ospedale. Medicina riabilitativa, ortopedia, gastroenterologia, cardiologia, medicina interna e neurologia hanno fatto segnare un incremento dell’8 per cento delle attività, che in termini economici si traduce in 0,4 milioni di euro in più. Il lato opposto della medaglia è quello della mobilità passiva, ossia della “fuga” dei pazienti diretti in altri ospedali. Bene, chirurgia generale, cardiologia, medicina interna e oculistica hanno visto diminuire questo fenomeno dell’1,27 per cento. Il che, in soldino, si traduce in un risparmio per l’Asl di mezzo milione di euro. Indicativa anche la percentuale di soddisfazione che nel 2014 si attestava al 59,9 per cento, mentre nel 2015 è cresciuta al 61,1. 

Non ci sono, però, solo note positive da raccontare. Come spiegato infatti dal direttore amministrativo Diego Poggio ai sindaci durante l’assemblea dedicata ai parcheggi, il nuovo ospedale, rispetto al monoblocco, costa un milione di euro in più al mese di gestione. Il 2015 si è chiuso con un deficit di 12 milioni circa, che l’Asl sarà chiamata a recuperare. «Dobbiamo aumentare la produttività - ha sottolineato il direttore generale Bonelli - e cercare di fare il meglio che possiamo con le risorse che ci vengono assegnate. Perché anche la situazione della Regione, soggetta a piano di rientro, non è certo tale da poterci consentire di chiedere fondi aggiuntivi. Questo è il nostro obiettivo e le strategie che andremo a presentare questa settimana andranno proprio in questa direzione». Insomma, con l’apertura del nuovo ospedale e il primo anno di assestamento, ora sarà fondamentale lavorare per aumentare al meglio la resa, per far fronte alle carenze economiche e far diventare la struttura sanitaria un vero e proprio fiore all’occhiello a livello regionale, come da più parti auspicato. 

Enzo Panelli

 

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