Obiettivo società civile
L’apparenza è sostanza, forse! Potrebbe essere questo lo slogan del centrosinistra che passo dopo passo sta costruendo la sua sfida al sindaco in carica Dino Gentile, programmato per maggio con le prossime elezioni amministrative. Ieri altra tappa di avvicinamento dei cinque candidati alle “primarie”, che mercoledì prossimo si misureranno nel “confronto” (a Palazzo Ferrero, ore 20,45): aperto a tutti. Dopo la “Leopolda” alla Fondazione Pria, presentazione ufficiale dei candidati: Osvaldo Ansermino, Annamaria Fazzari, Marco Cavicchioli, Elena Varnero e David Coen Sacerdotti. Tutti attorno ad una tavola rotonda, al Museo del Territorio. Gli aspiranti “primo cittadino” hanno raccolto mille firme di cittadini e spenderanno quasi 6 mila euro per stabilire chi dovrà provare a togliere le poltrone a Gentile e ai suoi alleati. Tutto documentato e visibile in cartella stampa, voce per voce: costo dei catering, costo dei volantini, costo dei manifesti, contributo dei candidati, contributo dei partiti e offerte.
Lo spirito. A fare il padrone di casa è stato Enrico Zegna, presidente di “Biella in comune”, il comitato che sta organizzando le “primarie” di domenica 16 febbraio, mai realizzate prima per le amministrative (eventuale ballottaggio domenica 23). E proprio dal librario della “Robin” è venuto fuori l’orgoglio degli sfidanti al centrodestra che governa. Dalle parole di Zegna, dai rimandi delle sue spiegazioni, infatti, è emersa l’operazione in corso: aprirsi ai cittadini, raccogliere idee, creare una squadra, elaborare un programma. Il tutto per tentante l’assalto al cielo e quindi vincere, attraverso una gioiosa macchina da guerra fatta di volontari e di militanti. Zegna non lo dice. Non nomina mai gli avversari, ma l’impostazione pare evidente da tempo: noi facciamo così e noi siamo così: nessun decisione calata dall’alto, nessun “big” a decidere per tutti, segreterie dei partiti in secondo piano rispetto alla volontà degli elettori. Forza o debolezza rispetto ad un avversario tosto come il sindaco-preside?
Noi, per esempio. Osvaldo Ansermino dà la sua risposta: «Provengo dalla società civile. Siamo in cinque, bene. Perché siamo un gruppo. E non vedo nessuna debolezza come qualcuno vorrebbe. Anzi. Chi ha diffidenze si dovrà ricredere. Sono uno sportivo. E quindi accetto le sfide». Diplomatico ma tagliente, David Coen Sacerdotti: «Operazione costruttiva. Io? Sono tesserato. Ma sono fuori dalle logiche del partito. Sto lavorando tantissimo e sono ottimista. Cavicchioli favorito? Io me lo ricordo ragazzo, con i pantaloni corti, al Liceo...». «Il clima è costruttivo, nell’interesse della città. Non ci sono attriti» assicura con un sorriso. Sereno l’uomo che pare intercettare molti dei favori del partito oggi in mano a Matteo Renzi a livello nazionale, la cui esponente locale è Valeria Varnero (Fazzari è di “Sel”). «Non saprei proprio dire se sono il favorito - dice Cavicchioli, elegante e pacato -. Non sono mai stato un militante. E gli iscritti del Partito democratico mi pare siano meno di duecento... Dove si va? Io conto sulla società civile, sul mio impegno professionale e personale. Vincere credo dipenda da quante persone, e quali, andranno a votare alle “primarie”. Mille? Duemila? E’ facile immaginare che i giochi siano molto aperti, come la storia delle “primarie” insegna ovunque».
Il punto. Tutti i candidati hanno sottoscritto una carta d’intenti, embrione del futuro programma elettorale che parla di rilancio della città e sua apertura all’esterno. Anche ieri l’impressione era che le “primarie” rappresentino comunque un successo. Ma a contare davvero saranno le “secondarie” di maggio.