Nuovo protocollo contro i cinghiali

Che servissero regole piu? certe definite e condivise lo si era capito da tempo. Almeno da quando tra Vallanzengo e Bioglio, qualche settimana fa, una notte era scoppiato un certo panico a causa degli spari che tanti avevano avvertito provenire da un bosco. Un fatto che nessuno aveva saputo realmente spiegarsi. E che il ritrovamento di macchie di sangue sull’asfalto, la mattina successiva, non aveva fatto che aggravare.
In realta? i fatti erano parsi chiari gia? qualche ora dopo, quando si era scoperto che erano state le squadre provinciali di cacciatori, inviate sul posto - sulla base di segnalazioni - ad abbattere cinghiali, a sparare. Ma la cosa non era piaciuta ne? al sindaco di Vallanzengo ne? ad alcuni cittadini. I quali avevano comunque acceso la polemica sui metodi scelti, considerati “da far west”.
Oggi, di fatto, un tale subbuglio non dovrebbe piu? verificarsi. Questo, almeno, e? l’auspicio che nasce dal protocollo che e? stato stilato e messo a punto nei giorni scorsi, tramite un tavolo apposito in Prefettura. Regole piu? chiare e definite. Che, in caso di intervento delle squadre provinciali, rendera? piu? facilmente riconoscibile l’origine degli eventuali spari. Ed evitera? lo spargersi del panico tra la popolazione. E’ quanto ha spiegato nel dettaglio, martedi? pomeriggio, il presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo, nel corso dell’assemblea dei sindaci chiamata a discutere, oltre che di questa grave emergenza, anche di lotta alle zanzare e di vaccini obbligatori per i piu? piccoli. Dopo aver chiarito il quadro di una situazione che negli ultimi mesi si era particolarmente complicata per via di una sentenza della Corte costituzionale (la quale aveva considerato illegittimi alcuni passaggi della legge regionale ligure sulla caccia, inducendo i piemontesi a temere che tale illegittimita? fosse estendibile anche sul loro territorio), e spiegando dunque - come fatto presente dalla Regione Piemonte - che gli interventi delle squadre di abbattimento in Piemonte continuano ad essere considerati legittimi, Ramella Pralungo ha infatti spiegato all’assemblea che «le segnalazioni sulla presenza dei cinghiali d’ora in poi potranno essere fatte sia direttamente alla Provincia sia ai Comuni, quali intermediari».
Che servissero regole piu? certe definite e condivise lo si era capito da tempo. Almeno da quando tra Vallanzengo e Bioglio, qualche settimana fa, una notte era scoppiato un certo panico a causa degli spari che tanti avevano avvertito provenire da un bosco. Un fatto che nessuno aveva saputo realmente spiegarsi. E che il ritrovamento di macchie di sangue sull’asfalto, la mattina successiva, non aveva fatto che aggravare.
In realta? i fatti erano parsi chiari gia? qualche ora dopo, quando si era scoperto che erano state le squadre provinciali di cacciatori, inviate sul posto - sulla base di segnalazioni - ad abbattere cinghiali, a sparare. Ma la cosa non era piaciuta ne? al sindaco di Vallanzengo ne? ad alcuni cittadini. I quali avevano comunque acceso la polemica sui metodi scelti, considerati “da far west”.
Oggi, di fatto, un tale subbuglio non dovrebbe piu? verificarsi. Questo, almeno, e? l’auspicio che nasce dal protocollo che e? stato stilato e messo a punto nei giorni scorsi, tramite un tavolo apposito in Prefettura. Regole piu? chiare e definite. Che, in caso di intervento delle squadre provinciali, rendera? piu? facilmente riconoscibile l’origine degli eventuali spari. Ed evitera? lo spargersi del panico tra la popolazione. E’ quanto ha spiegato nel dettaglio, martedi? pomeriggio, il presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo, nel corso dell’assemblea dei sindaci chiamata a discutere, oltre che di questa grave emergenza, anche di lotta alle zanzare e di vaccini obbligatori per i piu? piccoli. Dopo aver chiarito il quadro di una situazione che negli ultimi mesi si era particolarmente complicata per via di una sentenza della Corte costituzionale (la quale aveva considerato illegittimi alcuni passaggi della legge regionale ligure sulla caccia, inducendo i piemontesi a temere che tale illegittimita? fosse estendibile anche sul loro territorio), e spiegando dunque - come fatto presente dalla Regione Piemonte - che gli interventi delle squadre di abbattimento in Piemonte continuano ad essere considerati legittimi, Ramella Pralungo ha infatti spiegato all’assemblea che «le segnalazioni sulla presenza dei cinghiali d’ora in poi potranno essere fatte sia direttamente alla Provincia sia ai Comuni, quali intermediari».