Non raccoglie la cacca del cane ai giardinetti: prima multa

Non raccoglie la cacca del cane ai giardinetti: prima multa
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BIELLA - La task force dei Vigili urbani contro i maleducati che se ne sbattono del decoro urbano, ha fatto una seconda vittima che in tanti sperano possa essere da esempio. Dopo la multa per la cicca buttata lungo la strada, è arrivata la prima sanzione amministrativa per la cacca di un cane non raccolta dal proprietario dell’animale. E’ accaduto a un uomo a cui gli agenti della Polizia locale hanno elevato un verbale di 50 euro per non aver raccolto il bisognino del suo cane ai giardini Arequipa di via Addis Abeba.

La protesta. In effetti sono in tanti ad essere stufi di colonne e pilastri anneriti dalla pipì dei “migliori amici” nonché dei ricordini lasciati a tiro di suola di scarpa lungo strade e marciapiedi del centro. «Ho da tempo richiesto al comandante della Polizia municipale, Massimo Migliorini, su pressione del sindaco Cavicchioli - spiega l’assessore Stefano La Malfa - che venisse portata particolare attenzione al decoro della città in modo da arginare situazioni di malcostume che non fanno di certo piacere. E’ stata quindi organizzata una pattuglia in borghese a cui sono stati affidati vari compiti. Qualche settimana fa è stata la volta del fumatore che aveva gettato la cicca per terra ad essere sanzionato, ieri è toccato al padrone del cane: piccole cose che dimostrano la nostra attenzione nei confronti dei cittadini a passeggio oppure dei commercianti a cui tocca pulire le feci lasciate dai cani...».

Nonostante sia stata elevata la prima sanzione, la realtà dei fatti appare comunque deprimente. A conti fatti, una sola sanzione rispetto alla mole dell’inciviltà di taluni proprietari di cani, è in effetti molto poco. Ma c’è pur sempre un inizio.

Controlli. Da sempre i controlli sono poco frequenti e i proprietari incivili lo sanno bene. Basta dare un’occhiatina fugace a destra e sinistra e, se non c’è nessuno, si può andare via senza problemi. A conti fatti, sorge spontanea una domanda: chi se la sentirebbe di correre, saltare o anche solo camminare in mezzo alle aiuole dei parchi della città? La risposta appare ovvia in quanto il rischio di ritrovarsi un “ricordino” spiaccicato sotto la scarpa è elevatissimo. La cosiddetta “certezza della pena”, tanto sbandierata in diritto penale, in questo caso non si applica. Se i maleducati di turno sanno che non rischiano quasi nulla comportandosi in un certo modo, non avranno alcun incentivo a fare la cosa giusta. Sarebbe forse più opportuno che le sanzioni fossero all’ordine del giorno, magari anche ridotte, in modo da rappresentare un deterrente formidabile.

v.ca.

BIELLA - La task force dei Vigili urbani contro i maleducati che se ne sbattono del decoro urbano, ha fatto una seconda vittima che in tanti sperano possa essere da esempio. Dopo la multa per la cicca buttata lungo la strada, è arrivata la prima sanzione amministrativa per la cacca di un cane non raccolta dal proprietario dell’animale. E’ accaduto a un uomo a cui gli agenti della Polizia locale hanno elevato un verbale di 50 euro per non aver raccolto il bisognino del suo cane ai giardini Arequipa di via Addis Abeba.

La protesta. In effetti sono in tanti ad essere stufi di colonne e pilastri anneriti dalla pipì dei “migliori amici” nonché dei ricordini lasciati a tiro di suola di scarpa lungo strade e marciapiedi del centro. «Ho da tempo richiesto al comandante della Polizia municipale, Massimo Migliorini, su pressione del sindaco Cavicchioli - spiega l’assessore Stefano La Malfa - che venisse portata particolare attenzione al decoro della città in modo da arginare situazioni di malcostume che non fanno di certo piacere. E’ stata quindi organizzata una pattuglia in borghese a cui sono stati affidati vari compiti. Qualche settimana fa è stata la volta del fumatore che aveva gettato la cicca per terra ad essere sanzionato, ieri è toccato al padrone del cane: piccole cose che dimostrano la nostra attenzione nei confronti dei cittadini a passeggio oppure dei commercianti a cui tocca pulire le feci lasciate dai cani...».

Nonostante sia stata elevata la prima sanzione, la realtà dei fatti appare comunque deprimente. A conti fatti, una sola sanzione rispetto alla mole dell’inciviltà di taluni proprietari di cani, è in effetti molto poco. Ma c’è pur sempre un inizio.

Controlli. Da sempre i controlli sono poco frequenti e i proprietari incivili lo sanno bene. Basta dare un’occhiatina fugace a destra e sinistra e, se non c’è nessuno, si può andare via senza problemi. A conti fatti, sorge spontanea una domanda: chi se la sentirebbe di correre, saltare o anche solo camminare in mezzo alle aiuole dei parchi della città? La risposta appare ovvia in quanto il rischio di ritrovarsi un “ricordino” spiaccicato sotto la scarpa è elevatissimo. La cosiddetta “certezza della pena”, tanto sbandierata in diritto penale, in questo caso non si applica. Se i maleducati di turno sanno che non rischiano quasi nulla comportandosi in un certo modo, non avranno alcun incentivo a fare la cosa giusta. Sarebbe forse più opportuno che le sanzioni fossero all’ordine del giorno, magari anche ridotte, in modo da rappresentare un deterrente formidabile.

v.ca.

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