No Tav, blitz all'alba nel Biellese

Pubblicato:
Aggiornato:

(26 gen) All’alba di stamane la Digos di Biella, da luglio impegnata insieme alla Digos torinese nelle indagini riguardanti le violenze in Val di Susa del 27 giugno e del 3 luglio, ha eseguito fermi e perquisizioni a carico di Pietro G. di anni 20 residente a Castelletto Cervo e di L.A. incensurato minorenne di anni 15, residente a Coggiola. Il primo con precedenti specifici, e attivista nei gruppi studenteschi biellese, è stato identificato dalla polizia negli scontri avvenuti in Val Clarea di Chiomonte il 3 luglio. Immortalato dalla Polizia Scientifica nell’atto di scagliare sassi e organizzare barricate contro le forze dell’ordine, è stato riconosciuto dagli uomini della polizia biellese nonostante il tentativo del ragazzo di occultare il volto e resistere ai lacrimogeni dietro un fazzolettone. All’alba di stamane la Digos di Biella, da luglio impegnata insieme alla Digos torinese nelle indagini riguardanti le violenze in Val di Susa del 27 giugno e del 3 luglio, ha eseguito fermi e perquisizioni a carico di Pietro G. di anni 20 residente a Castelletto Cervo e di L.A. incensurato minorenne di anni 15, residente a Coggiola. Il primo con precedenti specifici, e attivista nei gruppi studenteschi biellese, è stato identificato dalla polizia negli scontri avvenuti in Val Clarea di Chiomonte il 3 luglio. Immortalato dalla Polizia Scientifica nell’atto di scagliare sassi e organizzare barricate contro le forze dell’ordine, è stato riconosciuto dagli uomini della polizia biellese nonostante il tentativo del ragazzo di occultare il volto e resistere ai lacrimogeni dietro un fazzolettone. Ben noto infatti agli uomini della Digos di Biella, non è sfuggita la fisionomia “conosciuta” del volto e le comparazioni, fatte con altri scatti della Polizia Scientifica attraverso gli indumenti e le foto a viso libero, nei momenti in cui il giovane si scopriva convinto di essere al riparo, hanno successivamente confermato i sospetti che gli investigatori nutrivano sullo stesso sin dalle prime battute delle indagini. Al Pietro G., terminata la perquisizione, e dopo essere stato accompagnato in Questura per il foto segnalamento, è stato notificata la misura cautelare dell’obbligo di dimora: non potrà più recarsi in Val di Susa e avrà obbligo di dimorare in Castelletto Cervo. Dovrà rispondere del reato di violenza a pubblico ufficiale aggravato, lesioni aggravate, danneggiamento aggravato e travisamento, in concorso. Il minore di 15 anni, fu dapprima identificato dalla Polizia Stradale di Biella al rientro dalla Val di Susa e, sottoposto a perquisizione, venne in possesso di biglie di ferro e fionde, da cui partì la segnalazione all’A.G. per il reato di oggetti atti ad offendere. Nei giorni successivi il lavoro dagli uffici di Torino e Biella ha consentito di ricostruire gli spostamenti del giovane nella giornata del 3 luglio e di individuarlo negli scontri alla Maddalena di Chiomonte: in particolare questi, nella fase finale e più cruenta degli scontri del 3 luglio, nella zona della centrale idroelettrica nella Val Clarea, staccatosi dal corte autorizzato, forzava insieme ad altri lo sbarramento di accesso alla Maddalena di Chiomonte (ove si stava allestendo il cantiere dopo lo sgombero nell’area de Museo Archeologico avvenuto il il 27 giugno) e lanciando petardi ed altri oggetti all’indirizzo degli agenti delle forze dell’ordine. Dovrà rispondere del reato di violenza a pubblico ufficiale aggravato, lesioni aggravate, danneggiamento aggravato, travisamento, in concorso. Al minore, dopo l’accompagnamento in Questura e il foto segnalamento, è stato notificato l’avviso di garanzia. Le perquisizioni effettuate a Castelletto Cervo e a Coggiola dalla Digos nella mattinata odierna, disposte dal Tribunale di Torino, hanno portato al rinvenimento e al sequestro di elementi utili alle indagini.

26 gennaio 2012

Seguici sui nostri canali