No alla fusione in Valle
Dieci mesi di incontri, dibattiti e delibere, buttati via. La regione Piemonte ha rigettato al mittente la richiesta di fusione avanzata dai Comuni di Andorno Micca (nella foto), Campiglia Cervo, Piedicavallo, Pralungo, Quittengo, Rosazza, Sagliano Micca, San Paolo Cervo, Tavigliano, Tollegno e Miagliano.
Proprio Miagliano non doveva esserci nella lista dei Comuni che chiedevano la fusione, perchè gli amministratori dell’ente erano d’accordo sull’unione per quanto riguarda i servizi, ma non sulla fusione. Quando il Settore rapporti con le autonomie locali della Regione Piemonte si è visto arrivare la richiesta di autorizzazione per le procedure alla fusione degli undici Comuni della Valle del Cervo, in un’unico ente, ha richiesto le delibere dei consigli comunali di approvazione del progetto, tutte arrivate con parere favorevole, meno uno, quello di Miagliano, che il 21 dicembre scorso aveva espresso, all’unanimità, il parere negativo in merito alla fusione. Preso atto di ciò, l’ufficio regionale ha risposto picche. «Si ritiene non più percorribile il procedimento avviato per mancanza di uno dei presupposti indispensabili, consistente nella volontà favorevole di tutti i comuni interessati alla fusione» si legge nel documento torinese. Suggerendo ciò che avrebbe dovuto essere fatto prima, cioè nuovamente ridefinire il progetto con i Comuni interessati, senza Miagliano.
Sante Tregnago