Neve fino a 500 metri. E la pesca prende il via

Neve fino a 500 metri. E la pesca prende il via
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«La progressiva discesa di una profonda saccatura di origine polare verso la Penisola Iberica e la conseguente formazione di un vasto ciclone sul Mediterraneo occidentale causa un generale peggioramento delle condizioni atmosferiche, con precipitazioni diffuse su tutta la regione per tutto il fine settimana, con neve anche a quote collinari e sulle pianure del settore meridionale della regione». Lo afferma l’Arpa Piemonte, spiegando anche che «domenica, la quota dello zero termico sarà in rialzo, ma un flusso di correnti orientali intense causerà precipitazioni forti e diffuse su tutta la regione». Solo dal pomeriggio di lunedì è invece atteso un progressivo miglioramento. Per oggi l’Arpa prevede precipitazioni e «diffuse, deboli o localmente moderate al mattino, moderate ovunque al pomeriggio, con valori localmente forti sulle zone pedemontane settentrionali e sugli Appennini. Quota neve sui 500 m sul Piemonte settentrionale». Domani, precipitazioni diffuse, moderate al primo mattino con valori localmente forti su Verbano, Biellese, rilievi settentrionali e Appennini. Quota neve sui 500 m sul basso Piemonte, 800 m altrove, in aumento nel corso della mattinata fino a 1100 m a nord e 800-900 m a sud. In montagna si prevedono venti forti da sud. L’arrivo della perturbazione ha spinto le autorità biellesi ad optare anche per il via libera all’apertura della stagione della pesca, prevista per domani: in un primo momento si temeva in un rinvio.

E sulla questione clima parla così il noto meteorologo Luca Mercalli che torna su Rai tre questa sera alle 21.45 con la sua trasmissione “Scala Mercalli”, dedicata al riscaldamento globale: «Lo sappiamo da trent’anni che cosa c’è dietro al surriscaldamento: le emissioni da combustibili fossili, che alterano il clima. Ormai è appurato, scientificamente provato. Il solo fatto che alla recente conferenza di Parigi tutti i capi di Stato si siano messi intorno a un tavolo per affrontare il problema è segno del fatto che si tratta di un’evidenza. Eppure noi continuiamo a porci la stessa domanda, domandandoci ancora le cause di questo fenomeno». Mentre sarebbe meglio pensare a fare qualcosa. Ma possibile che non sia ancora stato fatto alcun passo avanti?

«No, i passi avanti ci sono: semplicemente, sono troppo lenti. Parigi, ad esempio, è un passo. Il problema, però, è che ormai abbiamo perso già troppo tempo, sono vent’anni che si tergiversa su queste tematiche. I tempi umani sono molto lenti, rischiosi, mediati, mentre i tempi fisici sono veloci, proseguono incessanti. E’ questo che il mondo non riesce a comprendere».

Veronica Balocco 

 

Leggi di più sull’Eco di Biella di sabato 27 febbraio 2016 

«La progressiva discesa di una profonda saccatura di origine polare verso la Penisola Iberica e la conseguente formazione di un vasto ciclone sul Mediterraneo occidentale causa un generale peggioramento delle condizioni atmosferiche, con precipitazioni diffuse su tutta la regione per tutto il fine settimana, con neve anche a quote collinari e sulle pianure del settore meridionale della regione». Lo afferma l’Arpa Piemonte, spiegando anche che «domenica, la quota dello zero termico sarà in rialzo, ma un flusso di correnti orientali intense causerà precipitazioni forti e diffuse su tutta la regione». Solo dal pomeriggio di lunedì è invece atteso un progressivo miglioramento. Per oggi l’Arpa prevede precipitazioni e «diffuse, deboli o localmente moderate al mattino, moderate ovunque al pomeriggio, con valori localmente forti sulle zone pedemontane settentrionali e sugli Appennini. Quota neve sui 500 m sul Piemonte settentrionale». Domani, precipitazioni diffuse, moderate al primo mattino con valori localmente forti su Verbano, Biellese, rilievi settentrionali e Appennini. Quota neve sui 500 m sul basso Piemonte, 800 m altrove, in aumento nel corso della mattinata fino a 1100 m a nord e 800-900 m a sud. In montagna si prevedono venti forti da sud. L’arrivo della perturbazione ha spinto le autorità biellesi ad optare anche per il via libera all’apertura della stagione della pesca, prevista per domani: in un primo momento si temeva in un rinvio.

E sulla questione clima parla così il noto meteorologo Luca Mercalli che torna su Rai tre questa sera alle 21.45 con la sua trasmissione “Scala Mercalli”, dedicata al riscaldamento globale: «Lo sappiamo da trent’anni che cosa c’è dietro al surriscaldamento: le emissioni da combustibili fossili, che alterano il clima. Ormai è appurato, scientificamente provato. Il solo fatto che alla recente conferenza di Parigi tutti i capi di Stato si siano messi intorno a un tavolo per affrontare il problema è segno del fatto che si tratta di un’evidenza. Eppure noi continuiamo a porci la stessa domanda, domandandoci ancora le cause di questo fenomeno». Mentre sarebbe meglio pensare a fare qualcosa. Ma possibile che non sia ancora stato fatto alcun passo avanti?

«No, i passi avanti ci sono: semplicemente, sono troppo lenti. Parigi, ad esempio, è un passo. Il problema, però, è che ormai abbiamo perso già troppo tempo, sono vent’anni che si tergiversa su queste tematiche. I tempi umani sono molto lenti, rischiosi, mediati, mentre i tempi fisici sono veloci, proseguono incessanti. E’ questo che il mondo non riesce a comprendere».

Veronica Balocco 

 

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