«Nel 2015 Biella è stata una città aperta»

«Nel 2015 Biella è stata una città aperta»
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BIELLA - Un anno in cifre. E’ il documento che l’amministrazione comunale di Biella ha diffuso in questi giorni per tirare le somme sulle attività svolte in tutto l’arco del 2015, il primo anno di completa amministrazione da parte del sindaco Marco Cavicchioli e della sua giunta. «E’ coinciso - spiega lo stesso primo cittadino - con il primo bilancio scritto da noi, con il primo piano triennale redatto dai nostri assessori, con le prime azioni pensati e messe in pratica seguendo le linee del nostro programma. Tra le molte cose fatte e le molte cominciate, mi piace pensare a un filo conduttore che riassumo in un titolo: Biella città aperta. Lo abbiamo fatto nelle piccole cose: mettere a disposizione dei cittadini i parcheggi davanti all’ex ospedale lasciandoli gratuiti, ricavare le sedi per quattro associazioni in stanze mai più utilizzate a palazzo Oropa, ricavare nella sede dell’Atap uno spazio per la Protezione Civile, uno per l’accoglienza di senzatetto e richiedenti asilo e uno per le attività di un’associazione benefica come la Banca del Giocattolo. Lo abbiamo realizzato nell’offrire pari diritti a chi ancora non li vede riconosciuti dalla legge, istituendo il registro delle unioni civili. Lo abbiamo compiuto cercando di condividere i nostri progetti e le nostre decisioni nelle assemblee pubbliche (ne abbiamo convocate cinque su funicolare, piazza Duomo, bilancio, accoglienza dei profughi a Chiavazza, nuovo sistema di raccolta dei rifiuti) o riaprendo tavoli di confronto come la commissione barriere architettoniche o gli incontri periodici per la mobilità sostenibile, per riprendere i progetti su nuove piste ciclabili». 

 Un anno difficile il 2015, soprattutto in termini di diminuzione di risorse trasferite. Lo spiega l’assessore al bilancio Giorgio Gaido: «La situazione di Biella, che conoscevamo già prima di diventarne amministratori, è delicata: per via dei ritocchi al rialzo degli anni precedenti è il capoluogo di provincia con la più alta imposizione sul reddito a livello comunale di tutto il Piemonte, nonché la città in assoluto più cara della regione in termini di costi dei servizi pubblici. In termini pratici, abbiamo cercato di intervenire da subito alleviando la pressione di tariffe e imposte sui cittadini. Nel 2015 abbiamo approvato sconti sulla retta degli asili nido e sul costo a pasto della mensa scolastica. Per la prima, il ribasso è di 20 euro al mese per tutte le fasce di reddito, con la retta che passa da un minimo di 59,07 euro a un massimo di 462,60 euro per i non residenti, gli unici a cui non è stata ritoccata al ribasso la tariffa. Il costo di un pasto nelle mense scolastiche è sceso di 50 centesimi per tutte le fasce di reddito, esclusi i non residenti (passando da un minimo di 0,53 euro a un massimo di 5,41 per chi vive a Biella) ed è stata istituita una fascia di esenzione totale per le famiglie con reddito inferiore ai 4.800 euro annui. Il tutto nonostante i continui tagli ai trasferimenti». 

Enzo Panelli

Leggi di più sull’Eco di Biella di lunedì 18 gennaio 2016 

BIELLA - Un anno in cifre. E’ il documento che l’amministrazione comunale di Biella ha diffuso in questi giorni per tirare le somme sulle attività svolte in tutto l’arco del 2015, il primo anno di completa amministrazione da parte del sindaco Marco Cavicchioli e della sua giunta. «E’ coinciso - spiega lo stesso primo cittadino - con il primo bilancio scritto da noi, con il primo piano triennale redatto dai nostri assessori, con le prime azioni pensati e messe in pratica seguendo le linee del nostro programma. Tra le molte cose fatte e le molte cominciate, mi piace pensare a un filo conduttore che riassumo in un titolo: Biella città aperta. Lo abbiamo fatto nelle piccole cose: mettere a disposizione dei cittadini i parcheggi davanti all’ex ospedale lasciandoli gratuiti, ricavare le sedi per quattro associazioni in stanze mai più utilizzate a palazzo Oropa, ricavare nella sede dell’Atap uno spazio per la Protezione Civile, uno per l’accoglienza di senzatetto e richiedenti asilo e uno per le attività di un’associazione benefica come la Banca del Giocattolo. Lo abbiamo realizzato nell’offrire pari diritti a chi ancora non li vede riconosciuti dalla legge, istituendo il registro delle unioni civili. Lo abbiamo compiuto cercando di condividere i nostri progetti e le nostre decisioni nelle assemblee pubbliche (ne abbiamo convocate cinque su funicolare, piazza Duomo, bilancio, accoglienza dei profughi a Chiavazza, nuovo sistema di raccolta dei rifiuti) o riaprendo tavoli di confronto come la commissione barriere architettoniche o gli incontri periodici per la mobilità sostenibile, per riprendere i progetti su nuove piste ciclabili». 

 Un anno difficile il 2015, soprattutto in termini di diminuzione di risorse trasferite. Lo spiega l’assessore al bilancio Giorgio Gaido: «La situazione di Biella, che conoscevamo già prima di diventarne amministratori, è delicata: per via dei ritocchi al rialzo degli anni precedenti è il capoluogo di provincia con la più alta imposizione sul reddito a livello comunale di tutto il Piemonte, nonché la città in assoluto più cara della regione in termini di costi dei servizi pubblici. In termini pratici, abbiamo cercato di intervenire da subito alleviando la pressione di tariffe e imposte sui cittadini. Nel 2015 abbiamo approvato sconti sulla retta degli asili nido e sul costo a pasto della mensa scolastica. Per la prima, il ribasso è di 20 euro al mese per tutte le fasce di reddito, con la retta che passa da un minimo di 59,07 euro a un massimo di 462,60 euro per i non residenti, gli unici a cui non è stata ritoccata al ribasso la tariffa. Il costo di un pasto nelle mense scolastiche è sceso di 50 centesimi per tutte le fasce di reddito, esclusi i non residenti (passando da un minimo di 0,53 euro a un massimo di 5,41 per chi vive a Biella) ed è stata istituita una fascia di esenzione totale per le famiglie con reddito inferiore ai 4.800 euro annui. Il tutto nonostante i continui tagli ai trasferimenti». 

Enzo Panelli

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