Nasce la prima scuola pratica di apicoltura
Non più solo lezioni teoriche. Non più solo sedute in aula, tra lavagne, dispense e appunti, magari accompagnate da una sola uscita pratica, all’inseguimento di ogni piccolo segreto che possa aiutare a realizzare il miglior miele possibile. No: da oggi, ai corsi teorici che l’Associazione biellese apicoltori, presieduta da Paolo Detoma, promuove ogni anno per la formazione dei nuovi produttori si affiancherà qualcosa di estremamente utile. Un tassello fondamentale per il completamento del percorso didattico, qualcosa che il territorio ancora non possedeva: una scuola pratica.
La scuola. L’annuncio ufficiale dell’istituzione di questo importante elemento formativo è stato diffuso nel corso della due-giorni “Miele oro del Biellese”, che venerdì sera e ieri per tutto il giorno ha animato il salone polivalente di Quaregna, grazie alla collaborazione con il Comune. Durante la serata (da tutto esaurito in sala, con svariate autorità presenti) che venerdì vedeva protagonisti il presidente Detoma, il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Biella, Luca Sala, e il medico cambogiano Nguon Bovannrith, è stata confermata la novità: «Avremo finalmente a disposizione un terreno per le esercitazioni in apiario - spiega Paolo Detoma -. Una cosa importantissima: per tanti anni ho tenuto corsi teorici, ma col tempo mi sono accorto che i futuri apicoltori hanno esigenza di ricevere anche nozioni pratiche. Vogliono comprendere i segreti della manualità, delle operazioni da svolgere. Ora, finalmente, avremo anche questa opportunità». L’istituzione della scuola pratica avrà luogo grazie «alla disponibilità dell’imprenditore Nicola Monteleone, che ha messo a disposizione un terreno nell’ambito di un’ampia proprietà situata in via Nocchette», spiega un soddisfattissimo sindaco Katia Giordani, da sempre entusiasta sostenitrice del progetto («ciò che riguarda il territorio, il cibo e il lavoro mi coinvolge e mi commuove», confessa).
La due-giorni. Ma non solo di questo si è parlato nel corso dell’evento che - dicono i presenti - ha letteralmente «colorato di vita» il polivalente di Quaregna, tra i meravigliosi disegni degli studenti dell’Artistico “Casorati”, i vasetti di miele dell’Azienda Cascina Salomone di Roppolo, le gustose birre al miele di rododendro del Birrificio Jeb di Trivero e le golose “Perle di miele” della pasticceria Maniscalco & Rainero di Campore di Valle Mosso (tutti prodotti che fanno rigorosamente uso di miele biellese). «Molto si sta muovendo intorno al mondo dell’apicoltura - spiega il promotore dell’evento, Luciano Balocco, collaboratore dell’Associazione apicoltori - e l’evento ha puntato i riflettori non solo sull’importanza del miele come alimento e come prodotto, ma anche su quanto la terra biellese sia adeguata ad una produzione di altà qualità. Soprattutto in un momento in cui trovare nuove forme di reddito può rivelarsi estremamente utile». «Stiamo cercando di modificare il nostro modo di operare, seguendo i dettami della ricerca scientifica e delle sperimentazioni - aggiunge Paolo Detoma -. Ma al contempo vogliamo essere in grado di offrire ai nostri apicoltori, che sono in costante crescita e che oggi si attestano circa sulle 200 unità, l’opportunità di lavorare al meglio». Ovvio, quindi, che il pensiero è costantemente puntato sul progetto di smielatore a servizio di tutti gli apicoltori: un’idea che l’Associazione cova da tempo, ma che necessita di un sostegno finanziario. «Abbiamo trovato i locali, nella sede dell’Orto nel Bosco di Cossato - aggiunge Detoma - e l’Asl ha già effettuato i sopralluoghi, ma ora si tratta di trovare i finanziamenti». «In tal senso mi sento di levare un appello a tutti i colleghi amministratori - conclude il sindaco Katia Giordani -. Lo smielatore è veramente fondamentale, e non richiede una spesa eccessiva: se mettiamo insieme tutte le forze possiamo acquistarlo, e favorire così tutti gli apicoltori che operano sul nostro territorio».