Monti: "Mettiamo al centro la produttività"
Atmosfera superblindata martedì per l’arrivo del presidente del Consiglio, Mario Monti, alla XV edizione di Milano Unica, la kermesse internazionale del tessile-abbigliamento made in Italy (il salone chiudera questa sera). Ad accoglierlo, la vasta platea dei nomi più significativi di un settore industriale che, come ha detto nell’occasione il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, costituisce uno dei principali fiori all’occhiello del manifatturiero italiano. Una platea di imprenditori che ha rappresentato a Mario Monti le difficoltà del fare impresa oggi in Italia. Non a caso, sdrammatizzando, il presidente di Fiera Milano, Michele Perini, ha subito fatto dono a Mario Monti di un fermacarte sui generis, costituito da un cuneo di legno per ricordare l’annosa questione del “cuneo fiscale”.«Oggi - ha commentato Monti, ringraziando divertito -, questo singolare fermacarte sarà sul tavolo dell’incontro che avrò a Roma con i sindacati». Le richieste. Fermacarte a parte, il cahier de doléances degli imprenditori ha garbatamente spaziato dal costo dell’energia all’internazionalizzazione. «Per gareggiare alle Olimpiadi e per vincere - ha esordito Michele Tronconi, presidente di Smi, usando una delle sue abituali e puntuali metafore -, occorre poter avere strutture per allenarsi: difficile vincere se si chiudono le palestre. Così, la nostra industria ha bisogno di poter essere allenata per competere nel mondo». E Tronconi ha voluto mettere l’accento sull’esplosione dei costi energetici per le imprese (il differenziale del 30% rispetto ala media dei costi Ue si è ultimamente aggravato di un ulteriore 30%) e sul costo del lavoro. «Nonostante tutto, il settore vuole resistere - ha concluso Tronconi -. Presidente, ci alzi la palla e noi andremo a schiacciare».
Silenzioso, compassato, rigoroso, Mario Monti ha continuato a prendere appunti. Soprattutto quando ha preso la parola il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. «In un momento particolarmente difficile come questo, forse tra i più difficili della nostra storia, diventa essenziale avere orizzonti e visioni sempre più internazionali e globali - ha detto Squinzi -. La Cina è diventata il primo produttore di manufatti, scavalcando gli Usa, e nel 2011 i Bric hanno fornito da soli circa un terzo della produzione industriale globale».Il sistema fieristico, come ricordato da Squinzi ma anche da Silvio Albini (presidente di Milano Unica) e da Riccardo Monti (presidente Ice), costituisce uno strumento prezioso per lo sviluppo e perMo l’internazionalizzazione.
Il presidente Mario Monti, nel suo intervento non ha nascosto la consapevolezza delle attuali difficoltà. «Le nostre decisioni, del resto, in parte hanno contribuito ad aggravare la congiuntura economica ma per creare le condizioni di un risanamento e di uno sviluppo durevole - ha ammesso Mario Monti -. Il governo, bene o male, sta facendo il meglio che può per migliorare la situazione; ci aspettiamo, anzi esigiamo a nome del Paese e dei cittadini, che imprese e sindacati facciano qualcosa di più con il loro diretto e congiunto impegno. E’ tempo di modernizzare il rapporto tra sindacati e imprese e, soprattutto, di concentrare l’attenzione sul miglioramento della produttività del lavoro. E’ poi importante guardare bene dentro il cuneo fiscale: se vogliamo dare più competitività alle imprese italiane dobbiamo ad ogni costo ridurre la parte del cuneo che riguarda il costo del lavoro per unità produttiva. Sogno un tempo in cui si possa essere orgogliosi non solo del made in Italy ma anche dell’inspired in Italy, del worked in Italy e, perché no?, del legiferated in Italy. Proprio Milano Unica è l’esempio di come si possa fare sistema».