Monti declassa i docenti inidonei
Dal Ministero giungono notizie preoccupanti per i lavoratori della scuola della nostra Provincia. Sembra infatti in arrivo un decreto che porterà i professori e le maestre ritenuti permanentemente inidonei a svolgere le proprie funzioni, a causa di gravi problemi di salute, a transitare nei ruoli del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata).
Nel Biellese sono cinque i docenti rientranti in questa casistica che fino ad oggi svolgevano attività collaterali all’insegnamento e che pertanto verrebbero scalzati dal proprio ruolo e costretti ad occupare altrettanti posti di assistente amministrativo o assistente tecnico. Che per i lavoratori Ata precari risulterebbero persi.
Il decreto. La norma è contenuta nella manovra di risparmio voluta dal governo Monti, la cosiddetta spending review. In tutta Italia i 3.565 insegnanti ritenuti non più idonei a salire in cattedra e che finora svolgevano, ad esempio, compiti connessi alle attività didattiche andranno quindi a sostituire altrettanti precari Ata permettendo di risparmiare circa 26 mila euro all’anno per ciascun docente.
Il provvedimento rischia tuttavia di portare ad un’ulteriore riduzione di organici, con conseguenti difficoltà a sistemare i numerosi precari amministrativi che da anni attendono di essere immessi in ruolo.
La polemica. La Cgil ritiene questo decreto in netto contrasto con la normativa vigente, in primis il Codice civile. «Il nostro sindacato - spiega il referente locale Marco Ramella Trotta - ha già inviato una diffida al Ministero e se non ci saranno sviluppi verrà aperta una vertenza collettiva o individuale per garantire i diritti dei docenti inidonei e degli Ata precari». «Riteniamo molto grave - prosegue - che si scelga di declassare chi ha problemi di salute per mettere in atto le politiche di risparmio decise dal governo. Inoltre, le segreterie hanno già parecchie difficoltà poiché il personale ha subito diversi tagli e impiegando in ruoli di amministrazione figure che potrebbero non avere le competenze professionali adatte peggiorerebbe la situazione. Teniamo poi conto che ci sono docenti non più nelle condizioni di salire in cattedra che possono svolgere soltanto funzioni di supporto e che quindi non risulterebbero in grado di ricoprire il ruolo di assistente amministrativo in modo autonomo».
Altro problema. Nel Biellese, infine, ci sono posti di assistente amministrativo occupati da precari solo in una manciata di scuole. «Il rischio, quindi - conclude Ramella - è che i docenti non più idonei vengano concentrati soltanto in una o due segreterie».