«Mobilitiamo, tutti in piazza»
Il tam tam della protesta è partito. Dopo l’incontro di venerdì scorso in ospedale, in cui è stato costituito il Comitato per difendere la sanità biellese, i medici hanno iniziato l’offensiva. Attraverso una mail che in questi giorni stanno recapitando a tutti i conoscenti.
«Dobbiamo svegliarci! Non è più tempo di aspettare!» si legge nel messaggio. «Non verrà chiusa solo geriatria, ma pneumologia, malattie infettive, oncologia, dermatologia, nefrologia, centro trasfusionale... Il tutto spostato nei presidi vicini: Vc, Borgomanero, Novara, dove non ci sono le camere a pressione negativa che il nostro nuovo ospedale ha» sottolineano ancora i medici. «E cosa significa per noi biellesi “Bogia nen”? Che per una qualunque patologia dermatologica (melanoma, epitelioma o verruca che sia) dovremo andare a Novara. Il nostro sangue raccolto da Avis andrà ad essere lavorato a Borgomanero e Novara e lì resterà! La dialisi sarà solo più un servizio senza ricoveri, come l'oncologia. E dei nostri anziani che se entrano anche solo per un intervento chirurgico e poi si scompensano di cuore o hanno la polmonite? Pace... dopo i canonici pochi giorni (3-5) torneranno a casa... e “se la gratteranno”! Mobilitiamoci e urliamo la nostra rabbia, riempiamo la piazza... milioni di euro anche nostri sono lì, nel nuovo ospedale... che morirà di inedia nel giro di poco». Una lettera accorata quella dei camici bianchi, pronti a dar battaglia contro il declassamento del Degli Infermi.
Anche il sindaco di Ponderano Elena Chiorino prende posizione sulla vicenda: «La mia richiesta dei dati sulla produttività delle Asl fatta propria dall’Assemblea dei sindaci è utile per un eventuale ricorso al Tar contro la delibera, per avere dati oggettivi su cui ragionare. Spero che anche il sindaco di Biella si muova in questa direzione».
La sinistra del Pd scende in campo contro la delibera con un articolato comunicato: «Il programma di adeguamento della rete ospedaliera deciso dalla Giunta regionale piemontese è fortemente e ingiustamente penalizzante per l’ospedale di Biella. La sanità biellese perderebbe alcune strutture complesse e vedrebbe ridotti da 482 a 403 i posti letto ospedalieri. Si tratta di decisioni da rivedere perché mettono a rischio la tutela della salute dei cittadini». I rappresentanti della sinistra del Pd, tra cui Andrea Stroscio, aggiungono: «Poiché queste decisioni della Giunta regionale, come ha dichiarato lo stesso assessore Saitta, sono modificabili e hanno già subito modifiche a favore di altri territori, è indispensabile che il Biellese si mobiliti per fare comprendere alla giunta regionale le buone ragioni che la sanità biellese può vantare. Noi ci impegniamo a fare la nostra parte. Chiediamo a tutti di fare la propria prima che la situazione sia irreparabilmente compromessa. È compito della politica regionale sapere ascoltare e fare le scelte giuste. È compito della politica locale, amministratori locali in testa, e della rappresentanza regionale del territorio fare valere le buone ragioni della sanità biellese in sede regionale. Il Biellese deve mobilitarsi e farsi ascoltare. Noi, come sinistra Pd biellese, ci impegniamo a fare la nostra parte, sostenendo la mobilitazione e chiedendo al Pd, a Biella come a Torino, e alla sua rappresentanza territoriale in Regione di ascoltare e premere sulla giunta per cambiare decisioni sbagliate».