Mille famiglie indigenti

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BIELLA - Il frate che nel terzo capitolo de “I promessi sposi” va in giro a raccogliere le elemosine per i poveri e invita a essere generosi raccontando il miracolo delle noci ha ispirato il progetto della Caritas di Biella partito nel gennaio del 2014.

Il meccanismo su cui si basa “Fra’ Galdino”, in estrema sintesi, è semplice e consiste nel farsi carico mensilmente, da parte della comunità di ogni paese che abbraccia l’iniziativa, di fare la spesa per le famiglie meno fortunate e indigenti. Che nel Biellese sono in totale 986 (contro le 1.698 famiglie donatrici). A loro vanno i generi alimentari (principalmente latte, pasta/riso, verdura conservata, verdura fresca, biscotti e olio) raccolti grazie alla generosità di tanti concittadini.

«Si è portati a credere che a beneficiare di questi alimenti siano i migranti, i profughi ospitati sul territorio. Non è così. Ad aver bisogno di aiuto sono, purtroppo, anche tanti biellesi, piegati dal difficile momento congiunturale», spiega Mimmo Foglia, ideatore del progetto insieme con Dino Benenati, Pier Salivotti e Stefano Zucchi, vicedirettore della Caritas di Biella.

Sono attualmente 31 i punti di raccolta nel Biellese: 10 in Valle Elvo (a Camburzano, Graglia, Mongrando, Netro con Donato, Occhieppo Inferiore, Occhieppo Superiore, Pollone, Sordevolo, Zubiena, Sala Biellese con Magnano, Donato e Muzzano), dove le famiglie donatrici sono 403 e 145 quelle assistite; 5 in Valle Cervo (ad Andorno Micca, Pralungo, Sagliano Micca con Miagliano, Tavigliano e Tollegno), con 280 famiglie donatrici e 123 assistite; 4 in pianura (a Cavaglià, Cerrione, Gaglianico e Sandigliano), dove si registrano 244 famiglie donatrici e 107 nuclei familiari beneficiari; 4 nel Biellese orientale (a Cossato, Ronco di Cossato, Trivero e Valle San Nicolao), dove i dati sono, rispettivamente, 347 e 145. In città aderiscono al progetto 424 famiglie, che donano, distribuite in 8 punti di raccolta (Cgil, Cossila San Grato, Duomo, emporio di Biella, Favaro, San Biagio, San Paolo e Villaggio La Marmora), a beneficio di 466 nuclei familiari.

Dai dati forniti dalla Caritas di Biella, relativi al primo semestre del 2016, emerge che i più generosi sono i residenti di Sagliano Micca-Miagliano, dove a donare è l’11,3% delle famiglie; seguono quelli di Sordevolo (10,5%), Valle San Nicolao (9,6%) e Netro-Donato (8,8%). Complessivamente, tra donatori e assistiti, “Fra’ Galdino” coinvolge circa il 3,5% dell’intera popolazione del Biellese.

Lara Bertolazzi

BIELLA - Il frate che nel terzo capitolo de “I promessi sposi” va in giro a raccogliere le elemosine per i poveri e invita a essere generosi raccontando il miracolo delle noci ha ispirato il progetto della Caritas di Biella partito nel gennaio del 2014.

Il meccanismo su cui si basa “Fra’ Galdino”, in estrema sintesi, è semplice e consiste nel farsi carico mensilmente, da parte della comunità di ogni paese che abbraccia l’iniziativa, di fare la spesa per le famiglie meno fortunate e indigenti. Che nel Biellese sono in totale 986 (contro le 1.698 famiglie donatrici). A loro vanno i generi alimentari (principalmente latte, pasta/riso, verdura conservata, verdura fresca, biscotti e olio) raccolti grazie alla generosità di tanti concittadini.

«Si è portati a credere che a beneficiare di questi alimenti siano i migranti, i profughi ospitati sul territorio. Non è così. Ad aver bisogno di aiuto sono, purtroppo, anche tanti biellesi, piegati dal difficile momento congiunturale», spiega Mimmo Foglia, ideatore del progetto insieme con Dino Benenati, Pier Salivotti e Stefano Zucchi, vicedirettore della Caritas di Biella.

Sono attualmente 31 i punti di raccolta nel Biellese: 10 in Valle Elvo (a Camburzano, Graglia, Mongrando, Netro con Donato, Occhieppo Inferiore, Occhieppo Superiore, Pollone, Sordevolo, Zubiena, Sala Biellese con Magnano, Donato e Muzzano), dove le famiglie donatrici sono 403 e 145 quelle assistite; 5 in Valle Cervo (ad Andorno Micca, Pralungo, Sagliano Micca con Miagliano, Tavigliano e Tollegno), con 280 famiglie donatrici e 123 assistite; 4 in pianura (a Cavaglià, Cerrione, Gaglianico e Sandigliano), dove si registrano 244 famiglie donatrici e 107 nuclei familiari beneficiari; 4 nel Biellese orientale (a Cossato, Ronco di Cossato, Trivero e Valle San Nicolao), dove i dati sono, rispettivamente, 347 e 145. In città aderiscono al progetto 424 famiglie, che donano, distribuite in 8 punti di raccolta (Cgil, Cossila San Grato, Duomo, emporio di Biella, Favaro, San Biagio, San Paolo e Villaggio La Marmora), a beneficio di 466 nuclei familiari.

Dai dati forniti dalla Caritas di Biella, relativi al primo semestre del 2016, emerge che i più generosi sono i residenti di Sagliano Micca-Miagliano, dove a donare è l’11,3% delle famiglie; seguono quelli di Sordevolo (10,5%), Valle San Nicolao (9,6%) e Netro-Donato (8,8%). Complessivamente, tra donatori e assistiti, “Fra’ Galdino” coinvolge circa il 3,5% dell’intera popolazione del Biellese.

Lara Bertolazzi

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