Migranti, arrivi in calo rispetto al 2015

Migranti, arrivi in calo rispetto al 2015
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BIELLA - La Prefettura di Biella traccia il bilancio del 2016 e, per il secondo anno consecutivo lo fa con un documento pubblico, rivolto ai cittadini, in cui si citano le varie attività, a partire da quelle relative al delicato tema dell’accoglienza e della presenza di stranieri nella nostra provincia. «A livello provinciale - si legge nel documento -, gli stranieri titolari di permessi di soggiorno, al 31 dicembre dello scorso anno, sono 7.210. Le nazioni maggiormente rappresentate sono Marocco, Albania, Filippine, Ucraina e Cina. Per quanto riguarda le provenienze, si registrano 110 nazionalità, con prevalenza di quella marocchina (29%). Un terzo circa degli stranieri risiede nel capoluogo. Con riferimento ai cittadini dell’Ue, si segnala la presenza di una cospicua comunità romena. Nel corso dell’anno sono stati emessi 31 decreti di allontanamento di cittadini comunitari e 114 decreti di espulsione di cittadini stranieri per un totale di 145 provvedimenti».

«Gran parte dei provvedimenti di espulsione - si legge ancora - riguarda cittadini stranieri scarcerati dalla locale casa circondariale. Avverso i provvedimenti di espulsione sono stati presentati 16 ricorsi, mentre i ricorsi avverso i decreti di allontanamento di cittadini comunitari sono stati 2. Lo Sportello Unico per l’Immigrazione ha curato diversi procedimenti: 88 istanze di ricongiungimento familiare, con rilascio di altrettanti nulla osta; 183 istanze presentate in forma telematica per test di conoscenza di lingua italiana per il rilascio del permesso di soggiorno di lunga durata : istanze (degli stranieri convocati presso le sedi scolastiche individuate, in 121 hanno superato il test); 15 istanza per altri tipi di richiesteper l’ingresso in Italia (flussi, stagionali, conversioni, ecc.) di cui sei nulla osta rilasciati. Il consiglio territoriale per l’immigrazione, nel 2016, si è riunito quattro volte per esprimere il parere di competenza su progetti a valere sul fondo Fami nonché per la condivisione dei dati relativi al monitoraggio annuale sul fenomeno migratorio in provincia da inviare al Ministero dell’Interno».

Il delicato tema viene trattato anche nel documento della Prefettura. Dove si legge: «A partire dal mese di marzo del 2014, il Ministero dell’Interno ha assegnato a questa provincia ben più di mille migranti, provenienti dagli sbarchi sulle coste italiane. Detti profughi sono assegnati sulla base di una ripartizione tra tutte le regioni, concordata in un apposito Protocollo nazionale per l’accoglienza e vengono suddivisi in ambito regionale secondo un piano di riparto condiviso a livello regionale dal Tavolo presieduto dal Prefetto di Torino. Nel corso del 2016, la presenza dei profughi è cresciuta in misura minore rispetto al 2015 quando si era registrato un incremento superiore al 300%. Si è, infatti, passati dalle 505 presenze del 1° gennaio 2016 alle 697 presenze del 31 dicembre 2016. Quasi tutti i migranti sono di sesso maschile e di giovane età; è comunque aumentato il numero dei minori stranieri non accompagnati. Sono presenti anche diversi nuclei familiari con uno o più figli, alcuni dei quali nati in Italia. Nei centri di accoglienza straordinaria e negli appartamenti ove l’accoglienza è praticata con modalità diffusa siti nei Comuni di Biella, Cossato, Candelo Cavaglià, Lessona, Magnano, Occhieppo Inferiore, Occhieppo Superiore, Pettinengo, Pollone, Portula, Quaregna, Ronco Biellese, Trivero, Valle Mosso, Verrone, Zimone e Zumaglia alla data del 31 dicembre erano presenti 629 richiedenti protezione internazionale».

Nel 2015 erano stati 184 i profughi, tutti di nazionalità pakistana ad eccezione di alcuni afghani, che hanno raggiunto la nostra provincia in modo autonomo e che, presentandosi alla Questura per inoltrare la domanda di riconoscimento della protezione internazionale, si sono aggiunti a quelli assegnati dal Ministero dell’Interno con il meccanismo delle “quote”. «Nel corso del 2016 - proseguono dalla Prefettura - tutti hanno trovato accoglienza nei centri di accoglienza straordinaria gestiti sulla base di convenzioni stipulate. Nel 2016, soprattutto negli ultimi mesi dell’anno, gli arrivi autonomi sono stati 125, ma parecchi non hanno ancora trovato collocazione nei Cas».

E.P.

BIELLA - La Prefettura di Biella traccia il bilancio del 2016 e, per il secondo anno consecutivo lo fa con un documento pubblico, rivolto ai cittadini, in cui si citano le varie attività, a partire da quelle relative al delicato tema dell’accoglienza e della presenza di stranieri nella nostra provincia. «A livello provinciale - si legge nel documento -, gli stranieri titolari di permessi di soggiorno, al 31 dicembre dello scorso anno, sono 7.210. Le nazioni maggiormente rappresentate sono Marocco, Albania, Filippine, Ucraina e Cina. Per quanto riguarda le provenienze, si registrano 110 nazionalità, con prevalenza di quella marocchina (29%). Un terzo circa degli stranieri risiede nel capoluogo. Con riferimento ai cittadini dell’Ue, si segnala la presenza di una cospicua comunità romena. Nel corso dell’anno sono stati emessi 31 decreti di allontanamento di cittadini comunitari e 114 decreti di espulsione di cittadini stranieri per un totale di 145 provvedimenti».

«Gran parte dei provvedimenti di espulsione - si legge ancora - riguarda cittadini stranieri scarcerati dalla locale casa circondariale. Avverso i provvedimenti di espulsione sono stati presentati 16 ricorsi, mentre i ricorsi avverso i decreti di allontanamento di cittadini comunitari sono stati 2. Lo Sportello Unico per l’Immigrazione ha curato diversi procedimenti: 88 istanze di ricongiungimento familiare, con rilascio di altrettanti nulla osta; 183 istanze presentate in forma telematica per test di conoscenza di lingua italiana per il rilascio del permesso di soggiorno di lunga durata : istanze (degli stranieri convocati presso le sedi scolastiche individuate, in 121 hanno superato il test); 15 istanza per altri tipi di richiesteper l’ingresso in Italia (flussi, stagionali, conversioni, ecc.) di cui sei nulla osta rilasciati. Il consiglio territoriale per l’immigrazione, nel 2016, si è riunito quattro volte per esprimere il parere di competenza su progetti a valere sul fondo Fami nonché per la condivisione dei dati relativi al monitoraggio annuale sul fenomeno migratorio in provincia da inviare al Ministero dell’Interno».

Il delicato tema viene trattato anche nel documento della Prefettura. Dove si legge: «A partire dal mese di marzo del 2014, il Ministero dell’Interno ha assegnato a questa provincia ben più di mille migranti, provenienti dagli sbarchi sulle coste italiane. Detti profughi sono assegnati sulla base di una ripartizione tra tutte le regioni, concordata in un apposito Protocollo nazionale per l’accoglienza e vengono suddivisi in ambito regionale secondo un piano di riparto condiviso a livello regionale dal Tavolo presieduto dal Prefetto di Torino. Nel corso del 2016, la presenza dei profughi è cresciuta in misura minore rispetto al 2015 quando si era registrato un incremento superiore al 300%. Si è, infatti, passati dalle 505 presenze del 1° gennaio 2016 alle 697 presenze del 31 dicembre 2016. Quasi tutti i migranti sono di sesso maschile e di giovane età; è comunque aumentato il numero dei minori stranieri non accompagnati. Sono presenti anche diversi nuclei familiari con uno o più figli, alcuni dei quali nati in Italia. Nei centri di accoglienza straordinaria e negli appartamenti ove l’accoglienza è praticata con modalità diffusa siti nei Comuni di Biella, Cossato, Candelo Cavaglià, Lessona, Magnano, Occhieppo Inferiore, Occhieppo Superiore, Pettinengo, Pollone, Portula, Quaregna, Ronco Biellese, Trivero, Valle Mosso, Verrone, Zimone e Zumaglia alla data del 31 dicembre erano presenti 629 richiedenti protezione internazionale».

Nel 2015 erano stati 184 i profughi, tutti di nazionalità pakistana ad eccezione di alcuni afghani, che hanno raggiunto la nostra provincia in modo autonomo e che, presentandosi alla Questura per inoltrare la domanda di riconoscimento della protezione internazionale, si sono aggiunti a quelli assegnati dal Ministero dell’Interno con il meccanismo delle “quote”. «Nel corso del 2016 - proseguono dalla Prefettura - tutti hanno trovato accoglienza nei centri di accoglienza straordinaria gestiti sulla base di convenzioni stipulate. Nel 2016, soprattutto negli ultimi mesi dell’anno, gli arrivi autonomi sono stati 125, ma parecchi non hanno ancora trovato collocazione nei Cas».

E.P.

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