«Mi incateno alla scuola per salvarla»

«Mi incateno alla scuola per salvarla»
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«Sono disposto a scomodare tutta la trafila istituzionale, dagli uffici scolastici provinciali fino al Presidente della Repubblica, e, se si rendesse necessario, ad incatenarmi davanti al cancello della scuola per salvare la classe prima alle elementari di Cossila San Giovanni». A parlare è l’assessore comunale alla Montagna Giacomo Moscarola, riferendosi alla questione della scuola di via Oropa che a settembre rischia di non vedersi attivare la prima classe a causa dell’insufficiente numero di iscritti.

Si farà il possibile. L’assessore, che tra l’altro è residente al Favaro, ha preso particolarmente a cuore la faccenda. «Percorrerò tutte le vie possibili per far considerare montano l’istituto - ha detto -. Nella legge regionale del 2 luglio 1999, dove si certificano le zone montane del Comune di Biella, il plesso rientra in pieno in questo tipo di territorio. Per cui si tratta di sensibilizzare gli uffici regionali competenti per far rientrare la scuola tra quelle di montagna pur trovandosi in un comune (Biella) che secondo il Ministero non lo è. Ottenuta questa deroga, la classe prima si potrebbe fare con “soli” 10 iscritti invece di 15». È proprio di questo escamotage che si è parlato mercoledì scorso in un gremito salone parrocchiale a Cossila San Giovanni, dove i genitori dei piccoli scolari hanno incontrato lo stesso Moscarola, il sindaco Dino Gentile e l’assessore all’Istruzione Livia Caldesi.

La situazione. La Valle Oropa da diversi anni sta assistendo ad un lieve calo demografico e la popolazione tende ad invecchiare. Questa tendenza porta inevitabilmente ad una diminuzione di iscritti nelle scuole, che quando non raggiungono il numero minimo di allievi rischiano di perdere qualche sezione. Mantenere un presidio scolastico nella zona resta però di vitale importanza per la comunità. «I giovani - ha proseguito ancora Moscarola - sono il futuro delle nostre valli e dobbiamo lottare fino in fondo perché le famiglie non decidano di abbandonarle per spostarsi in città in cerca di servizi più vicini. Dobbiamo anzi incentivare le famiglie a spostarsi in valle Oropa in quanto ci si trova a pochi minuti dal centro cittadino e si gode di una qualità della vita assai migliore». La scuola, oltre a possedere un'elevata valenza didattica grazie anche al fatto che le classi non sono troppo numerose come in città, è servita da un efficiente servizio scuolabus. I genitori si sono intanto attivati per organizzare un servizio di doposcuola a partire da settembre.

Prossimi passi. Oggi si chiudono le iscrizioni. La preside Rita Vineis nei prossimi giorni inoltrerà quindi in provveditorato la richiesta di attivazione della prima classe anche se non si è riusciti a raggiungere il numero minimo di allievi, nella speranza che la scuola venga fatta rientrare tra quelle di montagna. Nel frattempo verranno contattati gli addetti ai lavori dell’Ufficio scolastico regionale. La speranza dei genitori è però che l’istituto acquisisca definitivamente lo status di scuola di montagna, in modo che una situazione del genere non si ripeta più, tenendo conto che il numero di bambini potrebbe essere così basso anche in futuro.

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