"Parco megalitico abbandonato"

"Parco megalitico abbandonato"
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(30 mar) Il sito megalitico in stato di abbandono? Inadatto al gemellaggio con Amesbury e Stonehenge? Ad avanzare forti perplessità sull’iniziativa presentata nei giorni scorsi dall’amministrazione Borsoi è l’ex sindaco, ed attuale capogruppo della lista “Cavaglià per Tutti”, Augusta Bortolotto, che dichiara senza mezze misure: «Il sito è nel più totale abbandono. Eliminando la recinzione lo si è reso preda di vandali: sono evidenti a chiunque transiti i disegni colorati in arancio che fanno bella mostra da parecchi mesi. I Menhir allo stato attuale somigliano più ad nuovo parco giochi, visto come i bambini vi si arrampicano sopra per divertimento, che ad un sito archeologico». Il sito megalitico in stato di abbandono? Inadatto al gemellaggio con Amesbury e Stonehenge? Ad avanzare forti perplessità sull’iniziativa presentata nei giorni scorsi dall’amministrazione Borsoi è l’ex sindaco, ed attuale capogruppo della lista “Cavaglià per Tutti”, Augusta Bortolotto, che dichiara senza mezze misure: «Il sito è nel più totale abbandono. Eliminando la recinzione lo si è reso preda di vandali: sono evidenti a chiunque transiti i disegni colorati in arancio che fanno bella mostra da parecchi mesi. I Menhir allo stato attuale somigliano più ad nuovo parco giochi, visto come i bambini vi si arrampicano sopra per divertimento, che ad un sito archeologico». Queste in primis le rimostranze dell’opposizione, che mette in chiaro anche l’impegno profuso in passato per la valorizzazione del sito. «Durante il mio mandato erano state rispettate le disposizioni ricevute dalla Sovrintendenza di Torino e precisamente da Filippo Gambari e da Antonella Gabutti – puntualizza la capogruppo -. Tali disposizioni prevedevano un’attenta vigilanza, l’accesso al pubblico consentito mediante un apposito percorso dotato di cartellonistica predisposta e concordata con i sopraccitati esperti, il posizionamento di un faggio gigante al centro dell’area ed altri interventi». Un capitolo a parte va speso per il ricollocamento dei massi, che, spiega Bortolotto: «Fu eseguito con la massima cura, fasciando addirittura masso per masso mediante un tessuto particolare». Nella foto il parco

30 marzo 2011

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