Le regole della strada spiegate ai migranti

Le regole della strada spiegate ai migranti
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COSSATO - Un corso di educazione stradale per i migranti. E’ quello che ha preso il via venerdì scorso, alle 10, con una trentina di partecipanti, nella sala eventi “Giuliana Pizzaguerra’’ di Villa Ranzoni. «L’iniziativa è stata promossa dalla Prefettura e dalla Polizia stradale di Biella, così com’era avvenuto, in precedenza, al Comune di Biella. – spiega il sindaco Claudio Corradino – Sono stati, ovviamente, coinvolti i due gestori dei centri di accoglienza della città: l’associazione La Nuvola ed il consorzio Il filo da tessere, che ospitano, complessivamente, circa 80 migranti».
«La stragrande maggioranza degli ospiti non conoscono le regole del codice della strada e la segnaletica ed a quali sanzioni vanno incontro, non rispettandole, non attraversando la strada e come ci si deve comportare, in bicicletta,  nelle rotonde», fa rilevare l’assessore alla viabilità Pier Ercole Colombo. «Spesso girano in bicicletta di sera senza fanali e senza il giubbotto catarifrangente – prosegue il sindaco che, fin dall’arrivo dei profughi, ha sempre sottolineato questo reale problema -. Sono in gioco, infatti, la sicurezza e l’incolumità di loro stessi e degli automobilisti che, trovandoseli di fronte, all’improvviso, per evitarli, potrebbero incorrere in incidenti stradali». Da oltre un anno, infatti, a seguito delle lamentele e delle segnalazioni di qualche cittadino che, soprattutto, lungo la via Amendola, di sera e anche di notte, si era trovato di fronte un ciclista di colore senza fanali. In effetti, dopo le segnalazioni, alcuni migranti indossano il giubbotto o si sono dotati dei fanalini. «Ma non basta, - dice ancora il sindaco Claudio Corradino - sono ancora in molti, la quasi totalità, a non rispettare affatto le  regole. Il più delle volte, le biciclette sono state regalate da qualcuno che non le usa più, sono malridotte e  senza fanali. Dopo la prossima lezione, chi verrà sorpreso di notte con una bicicletta non in regola o senza il giubbotto, il mezzo verrà confiscato per una settimana. Sarà sufficiente farlo due o tre volte per far capire che si fa sul serio e ottenere dei risultati». Tuttavia, Corradino resta sempre ancora convinto che l’accoglienza sia solo un grande business e che le persone dovrebbero essere aiutate a stare meglio nel proprio Paese, anziché essere costrette ad emigrare.
Franco Graziola

COSSATO - Un corso di educazione stradale per i migranti. E’ quello che ha preso il via venerdì scorso, alle 10, con una trentina di partecipanti, nella sala eventi “Giuliana Pizzaguerra’’ di Villa Ranzoni. «L’iniziativa è stata promossa dalla Prefettura e dalla Polizia stradale di Biella, così com’era avvenuto, in precedenza, al Comune di Biella. – spiega il sindaco Claudio Corradino – Sono stati, ovviamente, coinvolti i due gestori dei centri di accoglienza della città: l’associazione La Nuvola ed il consorzio Il filo da tessere, che ospitano, complessivamente, circa 80 migranti».
«La stragrande maggioranza degli ospiti non conoscono le regole del codice della strada e la segnaletica ed a quali sanzioni vanno incontro, non rispettandole, non attraversando la strada e come ci si deve comportare, in bicicletta,  nelle rotonde», fa rilevare l’assessore alla viabilità Pier Ercole Colombo. «Spesso girano in bicicletta di sera senza fanali e senza il giubbotto catarifrangente – prosegue il sindaco che, fin dall’arrivo dei profughi, ha sempre sottolineato questo reale problema -. Sono in gioco, infatti, la sicurezza e l’incolumità di loro stessi e degli automobilisti che, trovandoseli di fronte, all’improvviso, per evitarli, potrebbero incorrere in incidenti stradali». Da oltre un anno, infatti, a seguito delle lamentele e delle segnalazioni di qualche cittadino che, soprattutto, lungo la via Amendola, di sera e anche di notte, si era trovato di fronte un ciclista di colore senza fanali. In effetti, dopo le segnalazioni, alcuni migranti indossano il giubbotto o si sono dotati dei fanalini. «Ma non basta, - dice ancora il sindaco Claudio Corradino - sono ancora in molti, la quasi totalità, a non rispettare affatto le  regole. Il più delle volte, le biciclette sono state regalate da qualcuno che non le usa più, sono malridotte e  senza fanali. Dopo la prossima lezione, chi verrà sorpreso di notte con una bicicletta non in regola o senza il giubbotto, il mezzo verrà confiscato per una settimana. Sarà sufficiente farlo due o tre volte per far capire che si fa sul serio e ottenere dei risultati». Tuttavia, Corradino resta sempre ancora convinto che l’accoglienza sia solo un grande business e che le persone dovrebbero essere aiutate a stare meglio nel proprio Paese, anziché essere costrette ad emigrare.
Franco Graziola

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