'Le comunità siano autonome'

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(18 gen) Non è affatto conclusa la partita del finanziamento delle Comunità montane. Nelle scorse settimane la Regione ha garantito una copertura economica importante, ma che non assicura nulla di più della sopravvivenza. Lo dicono forte e chiaro i presidenti delle tre realtà biellesi.

Guardare lontano. Torino ha garantito 20 milioni di euro su scala regionale, cui ne vanno aggiunti altri 2 in arrivo dallo Stato. «Una cifra che consente a tutti di fare l’ordinario: pagare i dipendenti e le spese correnti, ma non di progettare e di pensare al futuro - spiega Gino Fussotto, presidente della Valle Elvo -. E soprattutto andranno ben definite le competenze degli enti. Dobbiamo diventare Agenzie di sviluppo del territorio? Bene! Venga spiegato quali lavori devono essere svolti. Pare il sociale: bene. Lo si certifichi e poi si mettano a disposizione i soldi». Non è affatto conclusa la partita del finanziamento delle Comunità montane. Nelle scorse settimane la Regione ha garantito una copertura economica importante, ma che non assicura nulla di più della sopravvivenza. Lo dicono forte e chiaro i presidenti delle tre realtà biellesi.

Guardare lontano. Torino ha garantito 20 milioni di euro su scala regionale, cui ne vanno aggiunti altri 2 in arrivo dallo Stato. «Una cifra che consente a tutti di fare l’ordinario: pagare i dipendenti e le spese correnti, ma non di progettare e di pensare al futuro - spiega Gino Fussotto, presidente della Valle Elvo -. E soprattutto andranno ben definite le competenze degli enti. Dobbiamo diventare Agenzie di sviluppo del territorio? Bene! Venga spiegato quali lavori devono essere svolti. Pare il sociale: bene. Lo si certifichi e poi si mettano a disposizione i soldi». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Paola Vercellotti, presidente della Comunità del Biellese Orientale: «E’ stato importante incassare questi soldi, ma non bisogna credere che la partita sia finita. Per certi versi il punto più critico deve proprio arrivare, cioè il reale passaggio da Comunità montane a enti di sviluppo territoriale».

Soldi da Roma. Tra i tanti temi in ballo in queste settimane, con incontri e discussioni tra dirigenti e politici a tutti i livelli, c’è in esame la possibilità che un fondo statale per i comuni montani quest’anno venga girato direttamente ai sindaci e non più alle Comunità. Pochi soldi, in realtà, che a livello nazionale non dovrebbero superare i 20 milioni di euro. Va visti i tempi, tutto fa...

Autosufficienza. «Il punto è un altro: si rischia l’ennesimo finanziamento a pioggia, che accontenta tanti e non risolve nulla - dice con il consueto buon senso Vercellotti -. Nulla contro l’aiuto al piccolo Comune. Ma la soluzione è altrove». E così si arriva al cuore del futuro per questi enti: l’indipendenza economica, magari attraverso la produzione di energia pulita. Traguardo che in Valle Cervo si ipotizza di raggiungere con una centrale a cippato.
«La sfida è questa - aggiunge Vercellotti -. Anche noi dovremo ideare qualcosa. Essere autonomi, avere risorse e obiettivi chiari da raggiungere. Vivacchiare qualche anno non ha senso. La montagna ha grandi risorse: acqua e vento, per esempio».

18 gennaio 2011

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