«Le acque del rio Scoldo sono pulite»

«Le acque del rio Scoldo sono pulite»
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PORTULA - Rio Scoldo trascurato dall’Arpa? A seguito delle ripetute segnalazioni di inquinamento ricevute da Legambiente, la quale in più riprese ha accusato l’Agenzia regionale per la protezione ambientale di non intervenire in merito, il direttore dell’Arpa di Biella e di Vercelli, Bruno Barbera, chiarisce come sono andate realmente le cose. E fa notare, dati alla mano, che gli uffici dell’Agenzia hanno da tempo preso a cuore la vicenda, effettuando numerosi, continui e successivi campionamenti. Con un unico risultato costante: «Le acque del rio e del reticolo idrografico della zona - spiega il direttore - sono pulite. I dati dicono che i parametri rientrano nei limiti di legge. Regolari anche i dati degli scarichi delle aziende della zona. Ad essere compromesso, ormai a questo punto è evidente, è il fondo del torrente, probabilmente a seguito di sversamenti di anni passati».

PORTULA - Rio Scoldo trascurato dall’Arpa? A seguito delle ripetute segnalazioni di inquinamento ricevute da Legambiente, la quale in più riprese ha accusato l’Agenzia regionale per la protezione ambientale di non intervenire in merito, il direttore dell’Arpa di Biella e di Vercelli, Bruno Barbera, chiarisce come sono andate realmente le cose. E fa notare, dati alla mano, che gli uffici dell’Agenzia hanno da tempo preso a cuore la vicenda, effettuando numerosi, continui e successivi campionamenti. Con un unico risultato costante: «Le acque del rio e del reticolo idrografico della zona - spiega il direttore - sono pulite. I dati dicono che i parametri rientrano nei limiti di legge. Regolari anche i dati degli scarichi delle aziende della zona. Ad essere compromesso, ormai a questo punto è evidente, è il fondo del torrente, probabilmente a seguito di sversamenti di anni passati».

E’ dunque questo, in attesa comunque dei risultati degli ultimi esami effettuati nei giorni scorsi, il responso dato dall’Agenzia alle sollecitazioni di Legambiente. Un esito raggiunto anche a costo di malumori, «perché più e più volte abbiamo dovuto fare controlli alle aziende della zona, anche in modo quasi nascosto, per essere certi della bontà dei rilevamenti», chiarisce Barbera. Ma si tratta comunque solo dell’ultimo tassello di una vicenda iniziata ormai svariati anni fa: «Era il 2011 - spiega Barbera - quando per la prima volta, su sollecitazione del Comune di Portula, abbiamo svolto un’approfondita indagine sul reticolo idrografico in cui è presente il rio Scoldo, in particolare nei comuni di Portula e Trivero, attraverso campagne di campionamento stagionali finalizzate a caratterizzare la qualità dei corpi idrici», fa notare il direttore. Un’attività ripetuta poi nel 2013, a seguito di altre segnalazioni di inquinamento. «Per caratterizzare i corpi idrici - prosegue Barbera - erano stati effettuati circa 50 campionamenti ed inoltre erano state controllate le due aziende con impianto di depurazione di notevoli dimensioni, riscontrando il rispetto dei limiti autorizzati, con il superamento solo del parametro Alluminio nel 2012 con una relativa sanzione amministrativa». A seguito delle indagini dell’Agenzia nel 2013, poi, la Provincia di Biella aveva istituito un tavolo tecnico con i Comuni di Trivero e Portula, il Cordar Valsesia - gestore della rete fognaria -  ed Arpa. «Il tavolo aveva in particolare affrontato il problema degli scarichi domestici non recapitanti in pubblica fognatura - aggiunge il direttore -, e Cordar Valsesia ed i Comuni avevano individuato una serie di interventi di progressivo allaccio degli scarichi civili». 

Poi, la storia dei giorni nostri. «Nel 2015, viste le nuove segnalazioni, sono stati svolti sopralluoghi specifici sul rio Scoldo - racconta ancora il direttore -. A luglio sono stati campionati gli scarichi delle due industrie riscontrando il rispetto dei limiti di scarico. Il  16 ottobre 2015 è stato effettuato un campionamento istantaneo direttamente da una tubazione di scarico dell’impianto di depurazione ed anche per tale campione si è osservato il rispetto dei limiti. Il 28 ottobre, infine, è stato effettuato un nuovo campionamento sia presso le due aziende, che sul rio Scoldo ed i campioni sono in corso di analisi». Ma gli esiti non parlano di inquinamento: «Il quadro emerso dalle indagini - conclude Barbera - evidenzia una situazione del reticolo idrografico compromessa dal punto di vista qualitativo  ed inoltre i sopralluoghi sul rio Scoldo mostrano la presenza di un residuo che determinava una colorazione scura del fondo, ma non dell’acqua». 

V.B.

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