L'addio a Grupallo

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L'addio a Grupallo
Folla al funerale del giovane allenatore

(1 lug) Una comunità raccolta intorno alla salma di Franco Grupallo, mercoledì pomeriggio. Centinaia di persone si sono radunate per l’ultimo saluto, tra dolore e smarrimento. In tanti, infatti, s’interrogavano ancora sull’assurdità della morte a soli 43 anni dell’uomo, stroncato da un infarto sabato scorso a Vercelli, durante un torneo di calcio riservato ad allenatori, cui aveva partecipato.

L'addio a Grupallo
Cossato, folla al funerale del giovane mister

Una comunità raccolta intorno alla salma di Franco Grupallo, mercoledì pomeriggio. Centinaia di persone si sono radunate per l’ultimo saluto, tra dolore e smarrimento. In tanti, infatti, s’interrogavano ancora sull’assurdità della morte a soli 43 anni dell’uomo, stroncato da un infarto sabato scorso a Vercelli, durante un torneo di calcio riservato ad allenatori, cui aveva partecipato. Grupallo era stato trasportato all’ospedale vercellese Sant’Andrea, senza che nulla potesse essere fatto per rianimarlo. Sempre nel nosocomio di Vercelli è stata effettuata l’autopsia, dopo la quale il magistrato di turno ha concesso il nulla osta per il funerale che si è svolto nel pomeriggio all’Assunta. Tanti i politici e gli amministratori cittadini, ma non solo, presenti alla cerimonia. Vicini e commossi, il sindaco uscente Ermanno Bianchetto Buccia e il nuovo “primo cittadino” Claudio Corradino; e poi consiglieri e assessori, compresi molti ex di ogni area politica. Tutti uniti nel dolore per la scomparsa di Grupallo, che proprio la scorsa settimana aveva ricevuto la notizia della sua futura nomina ad assessore con deleghe allo sport; sport che era da sempre la sua grande passione. Ed erano in tanti, non a caso, i giovani e i giovanissimi calciatori che si sono presentati ieri per il funerale di Grupallo, allenatore della Fulgor Valdengo (categoria Juniores).
Don Fulvio Dettoma ha parlato in una chiesa colma di persone, accaldate e commosse, tra sudore per il caldo e lacrime per la scomparsa di Grupallo. Molte erano in piedi, perché tutti occupati i posti a sedere.
«C’è un tempo per il dolore e un tempo per l’incredulità. Ora è il tempo di tradurre i nostri sentimenti verso Franco in preghiera verso Dio - ha detto il sacerdote, in un clima di commosso silenzio -. Tutti dobbiamo impegnarci per costruire un monumento alla memoria di Franco, nei nostri cuori. Le scritture ci insegnano che le anime dei giusti sono nelle mani del Signore. E Franco era un giusto, come le tante telefonate che ho ricevuto in questi giorni mi hanno confermato. Testimonianze di affetto e di amicizia per una persona che si dava agli altri, nello sport, ma anche nella società civile».
Dopo le toccanti parole di don Dettoma, un saluto pure da parte del sindaco Corradino, che ha sottolineato la grande amicizia che lo legava a Grupallo, oltre alla sua semplicità e concretezza nel lavoro. «Ciao Franco» ha quindi detto il “primo cittadino”. Poi la lettura della lettera della sorella e le parole commoventi di una compagna di classe della figlia Arianna. All’uscita della bara dalla chiesa, altri momenti tristi, con i tanti conoscenti a porgere le condoglianze ai familiari. Presente il gonfalone della città, con diversi vigili urbani impegnati a controllare il traffico automobilistico tra via Mazzini e piazza della Chiesa. Di sottofondo il suono delle campane, in un pomeriggio di lutto per la città, che ha perso uno dei suoi figli.

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