«La scuola non ha espulso Vittorio»

«La scuola non ha espulso Vittorio»
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«L’idea di un allontanamento del bambino non ha mai sfiorato né la sottoscritta, né gli operatori e il personale scolastico dell’istituto di Vigliano». Maria Addolorata Ragone, preside reggente dell’Ic di Vigliano, nonché dirigente scolastico del Classico, del Linguistico e dell’Artistico, ci tiene a fare chiarezza. Lo fa, ammette, con spirito amareggiato, volendo restare fuori dalle polemiche generate da una lettera comparsa sul blog “Per noi autistici”, che tanto sta facendo discutere, dentro e fuori il mondo scolastico. È la lettera di una donna di Biella, Anna, che racconta la storia del figlio Vittorio, ragazzo di 12 anni affetto da una grave forma di autismo, che ha frequentato la scuola media di Vigliano per soli nove giorni, dal 14 al 23 settembre. Una permanenza che si è interrotta in un lampo, a causa di un morso all’insegnante di sostegno. Episodio che, a detta della madre Anna, ha determinato l’allontanamento del bambino: «Di fatto è stato allontanato dalla scuola», recita la sua lettera.  

«L’idea di un allontanamento del bambino non ha mai sfiorato né la sottoscritta, né gli operatori e il personale scolastico dell’istituto di Vigliano». Maria Addolorata Ragone, preside reggente dell’Ic di Vigliano, nonché dirigente scolastico del Classico, del Linguistico e dell’Artistico, ci tiene a fare chiarezza. Lo fa, ammette, con spirito amareggiato, volendo restare fuori dalle polemiche generate da una lettera comparsa sul blog “Per noi autistici”, che tanto sta facendo discutere, dentro e fuori il mondo scolastico. È la lettera di una donna di Biella, Anna, che racconta la storia del figlio Vittorio, ragazzo di 12 anni affetto da una grave forma di autismo, che ha frequentato la scuola media di Vigliano per soli nove giorni, dal 14 al 23 settembre. Una permanenza che si è interrotta in un lampo, a causa di un morso all’insegnante di sostegno. Episodio che, a detta della madre Anna, ha determinato l’allontanamento del bambino: «Di fatto è stato allontanato dalla scuola», recita la sua lettera.  

La preside Ragone, però, non ci sta e precisa: «Non c’è mai stato allontanamento da parte della scuola. La famiglia ha ritenuto giusto, dati episodi che stavano creando disagio a docenti, alunni e, d’altro canto, sofferenza allo stesso bambino, scegliere un periodo di “decantazione”. Tra l’altro, non abbiamo ricevuto neppure una comunicazione ufficiale, rispetto al ritiro dell’alunno». La preside, descrivendo quanto fatto dalla scuola per Vittorio parla di “gioco di squadra”: «Ci si stava attrezzando per riprendere il percorso. Ci sono stati incontri con la famiglia, ai quali hanno partecipato il neuropsichiatra, gli operatori del Cissabo, gli educatori territoriali, gli insegnanti. Si stava facendo un gioco di squadra. E l’amarezza è non essere riusciti a far percepire alla famiglia lo spirito di accoglienza, con il quale il personale della scuola ha accolto questo come casi simili».

Giovanna Boglietti

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