La Regione salva solo Città Studi
Nulla di nuovo sotto il sole. La Regione Piemonte, però, questa volta, ha messo nero su bianco le proprie intenzioni. Con una delibera di giunta di lunedì scorso ha infatti deciso di mettere mano alle varie società partecipate, mantenendo azioni solamente nelle realtà in cui crede. Una prima stima, assolutamente parziale, indica in circa 3 milioni di euro i risparmi minimi che verranno effettuati, ma rimangono ancora da conteggiare molte altre voci che sarà possibile quantificare solamente nel corso dell’attuazione del piano, soprattutto nei casi previsti di fusione delle partecipate. Tra gli aspetti più rilevanti ci sono l’aggregazione e il potenziamento della collaborazione tra le società che svolgono funzioni simili (come nel caso del comparto Ict o della logistica) una maggiore sinergia con i partner privati che portino a investimenti sul territorio (è il caso, ad esempio, di Pst Valle Scrivia e Bioindustry Park), la dismissione delle società che risultano in perdita e la prosecuzione delle attività di liquidazione già avviate (6 società).
Per quanto concerne il Biellese, come aveva già anticipato nell’ultima sua visita il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, la Regione manterrà le proprie quote all’interno di Città Studi, puntando su un’offerta però differente rispetto a quella attuale, con corsi specializzati e legati alle tradizioni del territorio. Viene meno, invece, l’impegno all’interno di Sace, la società che gestisce l’aeroporto di Cerrione. La partecipazione regionale verrà dunque venduta o, nell’eventualità che non si trovino acquirenti, liquidata. Discorso differente, invece, per l’Atl. Per l’Azienda turistica locale si immagina un percorso molto simile a quello seguito dalle Atc, gli enti che gestiscono le case popolari. Vi sarà una fusione di quadrante, dunque e a Biella rimarrà un semplice ufficio. La sede dell’Atl, con ogni probabilità, verrà infatti spostata a Novara, come già successo per l’Atc.
Enzo Panelli
Nulla di nuovo sotto il sole. La Regione Piemonte, però, questa volta, ha messo nero su bianco le proprie intenzioni. Con una delibera di giunta di lunedì scorso ha infatti deciso di mettere mano alle varie società partecipate, mantenendo azioni solamente nelle realtà in cui crede. Una prima stima, assolutamente parziale, indica in circa 3 milioni di euro i risparmi minimi che verranno effettuati, ma rimangono ancora da conteggiare molte altre voci che sarà possibile quantificare solamente nel corso dell’attuazione del piano, soprattutto nei casi previsti di fusione delle partecipate. Tra gli aspetti più rilevanti ci sono l’aggregazione e il potenziamento della collaborazione tra le società che svolgono funzioni simili (come nel caso del comparto Ict o della logistica) una maggiore sinergia con i partner privati che portino a investimenti sul territorio (è il caso, ad esempio, di Pst Valle Scrivia e Bioindustry Park), la dismissione delle società che risultano in perdita e la prosecuzione delle attività di liquidazione già avviate (6 società).
Per quanto concerne il Biellese, come aveva già anticipato nell’ultima sua visita il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, la Regione manterrà le proprie quote all’interno di Città Studi, puntando su un’offerta però differente rispetto a quella attuale, con corsi specializzati e legati alle tradizioni del territorio. Viene meno, invece, l’impegno all’interno di Sace, la società che gestisce l’aeroporto di Cerrione. La partecipazione regionale verrà dunque venduta o, nell’eventualità che non si trovino acquirenti, liquidata. Discorso differente, invece, per l’Atl. Per l’Azienda turistica locale si immagina un percorso molto simile a quello seguito dalle Atc, gli enti che gestiscono le case popolari. Vi sarà una fusione di quadrante, dunque e a Biella rimarrà un semplice ufficio. La sede dell’Atl, con ogni probabilità, verrà infatti spostata a Novara, come già successo per l’Atc.
Enzo Panelli