La Reda porta in vacanza 440 dipendenti

VALLE MOSSO - “Il cambiamento è inevitabile”, racconta il muro della grande fabbrica. Quattro parole, un planisfero, azzurro che si amalgama con il giallo: il cambiamento è già qui. In un tocco d’arte lì dove normalmente regna il grigiore del cemento. Scendendo dalle alture del Triverese, giù verso Crocemosso e poi verso Ponzone, il Lanificio Successori Reda prova a raccontare una storia diversa. E non solo attraverso la sua facciata d’artista che consegna ai passanti una verità che, a seconda delle visioni, può diventare dolce promessa o temibile minaccia, ma anche e soprattutto attraverso la sua stessa identità. Che supera il luogo comune della fabbrica deumanizzata per diventare, invece, qualcosa di molto umano. Proprio come si usava decine e decine di anni fa.
Oggi i 150 anni di storia del Lanificio Successori Reda, le cui candeline si spengono proprio quest’anno, diventano l’occasione per ritrovare proprio quello spirito umano che, unito alle capacità tecniche, ha reso grande il nome del Biellese nel mondo. Sulla scia di una tradizione che un tempo nella provincia della lana era frequente, già inaugurata da “Reda” qualche anno fa, la ditta ha lasciato per una settimana il suo quartier generale di Crocemosso per trasferirsi in toto in Puglia, in un villaggio nei pressi di Ostuni. Sette giorni di mare, tutti insieme: dipendenti, pensionati, famigliari, titolari. I primi pagati dall’azienda, gli altri agevolati da un forte sconto. Un totale di 440 persone che, i più in aereo, qualcuno in treno, domenica hanno lasciato il Biellese per ritrovarsi all’altro capo dello Stivale, «per una settimana che non vuole essere solo svago e relax, ma anche lavoro», spiega l’amministratore delegato Ercole Botto Poala.
Inutile chiedere con quali motivazioni la ditta abbia deciso di intraprendere un’iniziativa tanto bella quanto ormai “fuori dal tempo”, recentemente rivista anche nella storia del magnate cinese che ha regalato un weekend in Francia a 6.400 dipendenti per festeggiare i 20 anni di attività. «E’ semplicissimo - spiega Botto Poala -. Perché tutti se lo meritano». Per festeggiare i suoi 150 anni l’azienda ha in programma trasferte a Londra, New York , Berlino, per incontrare i propri clienti, «e mai ci saremmo potuti scordare dei nostri dipendenti», aggiunge l’ad. Ma il viaggio seguirà un programma che andrà oltre la semplice vacanza: «Sono in calendario momenti ludici, culturali, ma anche riunioni lavorative. Troveremo l’occasione per guardarci tutti in faccia e fare il punto della situazione, spiegando dove siamo e dove stiamo andando», racconta Ercole Botto Poala. Aggiungendo poi che il tutto «avrà anche lo scopo di agevolare i rapporti tra le persone, aiutando a stringere relazioni trasversali, importantissime per creare quello spirito di squadra che da sempre rende la nostra azienda competitiva».
Veronica Balocco
VALLE MOSSO - “Il cambiamento è inevitabile”, racconta il muro della grande fabbrica. Quattro parole, un planisfero, azzurro che si amalgama con il giallo: il cambiamento è già qui. In un tocco d’arte lì dove normalmente regna il grigiore del cemento. Scendendo dalle alture del Triverese, giù verso Crocemosso e poi verso Ponzone, il Lanificio Successori Reda prova a raccontare una storia diversa. E non solo attraverso la sua facciata d’artista che consegna ai passanti una verità che, a seconda delle visioni, può diventare dolce promessa o temibile minaccia, ma anche e soprattutto attraverso la sua stessa identità. Che supera il luogo comune della fabbrica deumanizzata per diventare, invece, qualcosa di molto umano. Proprio come si usava decine e decine di anni fa.
Oggi i 150 anni di storia del Lanificio Successori Reda, le cui candeline si spengono proprio quest’anno, diventano l’occasione per ritrovare proprio quello spirito umano che, unito alle capacità tecniche, ha reso grande il nome del Biellese nel mondo. Sulla scia di una tradizione che un tempo nella provincia della lana era frequente, già inaugurata da “Reda” qualche anno fa, la ditta ha lasciato per una settimana il suo quartier generale di Crocemosso per trasferirsi in toto in Puglia, in un villaggio nei pressi di Ostuni. Sette giorni di mare, tutti insieme: dipendenti, pensionati, famigliari, titolari. I primi pagati dall’azienda, gli altri agevolati da un forte sconto. Un totale di 440 persone che, i più in aereo, qualcuno in treno, domenica hanno lasciato il Biellese per ritrovarsi all’altro capo dello Stivale, «per una settimana che non vuole essere solo svago e relax, ma anche lavoro», spiega l’amministratore delegato Ercole Botto Poala.
Inutile chiedere con quali motivazioni la ditta abbia deciso di intraprendere un’iniziativa tanto bella quanto ormai “fuori dal tempo”, recentemente rivista anche nella storia del magnate cinese che ha regalato un weekend in Francia a 6.400 dipendenti per festeggiare i 20 anni di attività. «E’ semplicissimo - spiega Botto Poala -. Perché tutti se lo meritano». Per festeggiare i suoi 150 anni l’azienda ha in programma trasferte a Londra, New York , Berlino, per incontrare i propri clienti, «e mai ci saremmo potuti scordare dei nostri dipendenti», aggiunge l’ad. Ma il viaggio seguirà un programma che andrà oltre la semplice vacanza: «Sono in calendario momenti ludici, culturali, ma anche riunioni lavorative. Troveremo l’occasione per guardarci tutti in faccia e fare il punto della situazione, spiegando dove siamo e dove stiamo andando», racconta Ercole Botto Poala. Aggiungendo poi che il tutto «avrà anche lo scopo di agevolare i rapporti tra le persone, aiutando a stringere relazioni trasversali, importantissime per creare quello spirito di squadra che da sempre rende la nostra azienda competitiva».
Veronica Balocco