La Provincia è fallita. Ciuni denuncia lo Stato

La Provincia è fallita. Ciuni denuncia lo Stato
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Questa mattina, alle 10,30 circa, dopo aver tentato ogni percorribile strada per salvare i conti della Provincia di Biella, il prefetto Angelo Ciuni, commissario dell’ente, dichiarerà il dissesto.

L’ammanco, per chiudere il bilancio di previsione in pareggio, è di oltre 5 milioni di euro. L’aspetto drammaticamente buffo, che farebbe sorridere se non fosse tragico, specie per i tanti dipendenti che non sanno bene cosa aspettarsi dal futuro, è che i tre commissari  nominati dal ministero dell’Interno per liquidare i debiti e soddisfare i creditori con azioni ad hoc, poco o nulla potranno fare perchè, come rende noto Ciuni: «La Provincia non ha debiti con nessuno al momento».

Le azioni di Ciuni.

Il commissario, in poco più di un anno ha diminuito tutti i costi possibili. Meno dipendenti, ha tagliato una parte dei buoni pasto, ha ridisegnato l’assetto dei dirigenti e dei funzionari, riducendoli. Ha venduto mezzi di trasporto. E molto altro. Fra le innumerevoli azioni attuate, ce n’è una che lui stesso giudica peculiare e quasi unica nel suo genere: ha denunciato il ministero dell’Interno con un decreto ingiuntivo per esigere quanto non trasferito alla Provincia. Lui, prefetto, ammette: «E’ un po’ come se avessi denunciato me stesso, è una situazione molto particolare. Sono stato a Roma, ho parlato con i funzionari, con il capo di Gabinetto. Mi è stato spiegato che loro non li hanno quei soldi da darci e allora li ho denunciati. Ora dovranno risponderci». Un’operazione forte, che non sposta però il problema dalla stretta attualità, ossia dalla domanda che in molti si stanno facendo: che cosa succederà? Ieri pomeriggio hanno preteso spiegazioni i dipendenti, tramite le rsu in un’incontro che si è svolto alle 13,30. Ma grosse novità non sono emerse. Sino ad ora gli stipendi sono stati pagati. Unica preoccupazione, come ipotizzabile, riguarderà il futuro. Il commissario Ciuni ribadisce che la cassa consentirà di far fronte alle spese. «Sono circa 3 milioni e mezzo» aggiunge. Alcune indiscrezioni hanno ipotizzato, riguardo alla liquidità dell’ente, qualche discussione aperta con gli istituti bancari, ma sono questioni che il commissario Ciuni sta trattando. «E mi auguro di risolvere quanto prima, già nella giornata di domani (oggi, ndr). Ci sono poi le spese legate ad alcuni servizi, come la quota da versare ad Atap. Ma  in questo caso Ciuni semplifica: «L’assessore Pichetto si è impegnato a farci avere i soldi necessari per quella partita».
Sono ore concitate. I tre liquidatori verranno nominati nei prossimi giorni. Quando arriveranno e di che cosa si occuperanno, è prematuro saperlo.  Ciuni, e questo è certo, resterà a fare da garante.

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