La Provincia di Biella riordina le scuole superiori

La Provincia di Biella riordina le scuole superiori
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BIELLA - La parola d’ordine, da parte della Regione, è “dimensionamento scolastico”. Così recita il piano di indirizzo generale sulla programmazione della rete scolastica in Piemonte, per l’anno 2016-2017.
Il documento, appena presentato in giunta dall’assessore all’Istruzione Gianna Pentenero, fissa indirizzi e criteri generali per varie questioni: l’acquisizione o il mantenimento dell’autonomia degli istituti, i punti di erogazione del servizio, il dimensionamento delle scuole locali e i centri provinciali per l’istruzione degli adulti, i cosiddetti Cpia.
E, di conseguenza, tira in ballo le Province, che - fanno sapere da Torino - entro il 20 novembre dovranno trasmettere le proposte dei “Piani provinciali di dimensionamento” e il “Piano provinciale dell’offerta formativa”, per consentire poi alla Regione di arrivare all’approvazione definitiva del documento, da attuare entro il 31 dicembre 2015.
Da qui, la spinta sulla quale preme la Regione: «Si conferma l’indirizzo a superare l’aggregazione “verticale” delle attuali istituzioni scolastiche, costituite separatamente da direzioni didattiche e istituti secondari di primo grado, a favore invece di Istituti comprensivi».
Tradotto: l’indicazione è quella di privilegiare gli accorpamenti, per raggiungere la media regionale dei 950 alunni per istituto. E l’operazione tocca anche le superiori: «Nelle autonomie formate da scuole secondarie di secondo grado - vuole il piano regionale - l’aggregazione fra istituti dovrà essere attuata tenendo conto dell’offerta formativa, del trend delle iscrizioni nel triennio precedente e delle previsioni del biennio successivo, nonché degli spazi disponibili, favorendo l’ottimale utilizzo degli edifici e dei locali».
Insomma, la richiesta è di mettere ancora mano all’organizzazione locale, per unire laddove possibile, fatte salve alcune precise deroghe. Nel Biellese - dati a portata - dalla situazione sembra si possa spremere ben poco: le scuole esistenti risultano già nettamente organizzate in 17 istituti comprensivi, 7 scuole secondarie e 1 Cpia.
Dalla Provincia di Biella, al momento, arriva l’assicurazione contro altri dimensionamenti: «Ciò che si doveva fare è già stato fatto. Non dimensioneremo. - afferma Giuseppe Faraci - Posso dire che apporteremo modifiche sulla base delle competenze». E oltre alla sola questione ancora aperta sul futuro dell’autonomia dell’Ic di Pettinengo, «ci saranno novità, sulle quali stiamo lavorando, relativamente alle scuole superiori».
Di mezzo - è lecito pensare - ci potrebbe essere la nuova scuola innovativa da 11 milioni di euro, per la quale la Provincia ha vinto un bando ministeriale, e che porterà all’unione nella stesso complesso dell’ex sede Atap di Biella di Geometri, Agrario, Ipsia e Alberghiero.
Giovanna Boglietti
Leggi di più sull'Eco di Biella di giovedì 22 ottobre 2015 

BIELLA - La parola d’ordine, da parte della Regione, è “dimensionamento scolastico”. Così recita il piano di indirizzo generale sulla programmazione della rete scolastica in Piemonte, per l’anno 2016-2017.
Il documento, appena presentato in giunta dall’assessore all’Istruzione Gianna Pentenero, fissa indirizzi e criteri generali per varie questioni: l’acquisizione o il mantenimento dell’autonomia degli istituti, i punti di erogazione del servizio, il dimensionamento delle scuole locali e i centri provinciali per l’istruzione degli adulti, i cosiddetti Cpia.
E, di conseguenza, tira in ballo le Province, che - fanno sapere da Torino - entro il 20 novembre dovranno trasmettere le proposte dei “Piani provinciali di dimensionamento” e il “Piano provinciale dell’offerta formativa”, per consentire poi alla Regione di arrivare all’approvazione definitiva del documento, da attuare entro il 31 dicembre 2015.
Da qui, la spinta sulla quale preme la Regione: «Si conferma l’indirizzo a superare l’aggregazione “verticale” delle attuali istituzioni scolastiche, costituite separatamente da direzioni didattiche e istituti secondari di primo grado, a favore invece di Istituti comprensivi».
Tradotto: l’indicazione è quella di privilegiare gli accorpamenti, per raggiungere la media regionale dei 950 alunni per istituto. E l’operazione tocca anche le superiori: «Nelle autonomie formate da scuole secondarie di secondo grado - vuole il piano regionale - l’aggregazione fra istituti dovrà essere attuata tenendo conto dell’offerta formativa, del trend delle iscrizioni nel triennio precedente e delle previsioni del biennio successivo, nonché degli spazi disponibili, favorendo l’ottimale utilizzo degli edifici e dei locali».
Insomma, la richiesta è di mettere ancora mano all’organizzazione locale, per unire laddove possibile, fatte salve alcune precise deroghe. Nel Biellese - dati a portata - dalla situazione sembra si possa spremere ben poco: le scuole esistenti risultano già nettamente organizzate in 17 istituti comprensivi, 7 scuole secondarie e 1 Cpia.
Dalla Provincia di Biella, al momento, arriva l’assicurazione contro altri dimensionamenti: «Ciò che si doveva fare è già stato fatto. Non dimensioneremo. - afferma Giuseppe Faraci - Posso dire che apporteremo modifiche sulla base delle competenze». E oltre alla sola questione ancora aperta sul futuro dell’autonomia dell’Ic di Pettinengo, «ci saranno novità, sulle quali stiamo lavorando, relativamente alle scuole superiori».
Di mezzo - è lecito pensare - ci potrebbe essere la nuova scuola innovativa da 11 milioni di euro, per la quale la Provincia ha vinto un bando ministeriale, e che porterà all’unione nella stesso complesso dell’ex sede Atap di Biella di Geometri, Agrario, Ipsia e Alberghiero.
Giovanna Boglietti
Leggi di più sull'Eco di Biella di giovedì 22 ottobre 2015 

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