«La nuova tensostruttura è da restituire»
COSSATO - La struttura tensostatica che, circa un anno e mezzo fa, il Comune si era assicurato, aggiudicandosi un apposito bando regionale, verrà, quasi certamente, restituita all’azienda costruttrice a causa di una serie di problemi non da poco relativi a settori non conformi alla normativa sulla sicurezza come ad esempio il pavimento non ignifugo.
«Il capannone di 30 per 40 metri con una capienza di almeno 300 persone - spiega il sindaco Claudio Corradino -, ci era stata consegnata alla fine della scorsa primavera. Dopo averla fatta montare, dai volontari della Pro Loco di Castellengo, a fianco della chiesa parrocchiale della frazione, dai controlli, effettuati con la consulenza del nostro tecnico comunale Graziano Fava, era risultato che alcune parti della struttura non erano, purtroppo, conformi. La struttura era stata pertanto sostituita con un’altra. Ci era ritornata nei primi giorni di settembre e i volontari della Pro Loco di Castellengo l’avevano nuovamente montata su un’altra area di proprietà della parrocchia, proprio a fianco alla chiesa».
«La struttura, che è modulare, cioè montabile anche soltanto in parte, è dotata di pavimento in legno, per cui sarà anche possibile ballare. E’ inoltre e dotata di teli laterali amovibili, che potranno, eventualmente, essere tolti durante la bella stagione. Si monta e si smonta a terra e si solleva con delle leve ed è dotata di quattro porte, ma non è assolutamente conforme alle caratteristiche che ci erano state fornite. Ad esempio, il pavimento non è ignifugo e anche per questo, verrà restituita ai costruttori».
Il costo sarebbe stato di 60 mila euro: l’80 per cento sarebbe stato finanziato, a tasso zero, ed il restante 20 per cento coperto da un contributo regionale. «In un momento di così gravi difficoltà economiche – commenta Fabrizio Cavalotti, segretario locale del Pd -, con la strada di Castellengo chiusa al traffico da oltre un anno, sarebbe stato più logico, a mio parere, non acquistare la tensostruttura, privilegiando la sistemazione, almeno provvisoria, di quell’arteria. La priorità era un’altra e mi fa, quindi, molto piacere che l’acquisto non venga portato a termine».
Franco Graziola
COSSATO - La struttura tensostatica che, circa un anno e mezzo fa, il Comune si era assicurato, aggiudicandosi un apposito bando regionale, verrà, quasi certamente, restituita all’azienda costruttrice a causa di una serie di problemi non da poco relativi a settori non conformi alla normativa sulla sicurezza come ad esempio il pavimento non ignifugo.
«Il capannone di 30 per 40 metri con una capienza di almeno 300 persone - spiega il sindaco Claudio Corradino -, ci era stata consegnata alla fine della scorsa primavera. Dopo averla fatta montare, dai volontari della Pro Loco di Castellengo, a fianco della chiesa parrocchiale della frazione, dai controlli, effettuati con la consulenza del nostro tecnico comunale Graziano Fava, era risultato che alcune parti della struttura non erano, purtroppo, conformi. La struttura era stata pertanto sostituita con un’altra. Ci era ritornata nei primi giorni di settembre e i volontari della Pro Loco di Castellengo l’avevano nuovamente montata su un’altra area di proprietà della parrocchia, proprio a fianco alla chiesa».
«La struttura, che è modulare, cioè montabile anche soltanto in parte, è dotata di pavimento in legno, per cui sarà anche possibile ballare. E’ inoltre e dotata di teli laterali amovibili, che potranno, eventualmente, essere tolti durante la bella stagione. Si monta e si smonta a terra e si solleva con delle leve ed è dotata di quattro porte, ma non è assolutamente conforme alle caratteristiche che ci erano state fornite. Ad esempio, il pavimento non è ignifugo e anche per questo, verrà restituita ai costruttori».
Il costo sarebbe stato di 60 mila euro: l’80 per cento sarebbe stato finanziato, a tasso zero, ed il restante 20 per cento coperto da un contributo regionale. «In un momento di così gravi difficoltà economiche – commenta Fabrizio Cavalotti, segretario locale del Pd -, con la strada di Castellengo chiusa al traffico da oltre un anno, sarebbe stato più logico, a mio parere, non acquistare la tensostruttura, privilegiando la sistemazione, almeno provvisoria, di quell’arteria. La priorità era un’altra e mi fa, quindi, molto piacere che l’acquisto non venga portato a termine».
Franco Graziola