La moda uomo riparte da Pitti

Cresce ma a ritmo assai moderato (+1,8%) il settore della moda uomo italiana: lo confermano i preconsuntivi elaborati da Smi e diffusi martedì a Firenze in occasione dell’inaugurazione dell’89a edizione di Pitti Uomo, il salone che raccoglie oltre 1200 marchi del settore. Peraltro, come confermato nell’occasione dallo stesso presidente di Smi Claudio Marenzi, anche il 2016 non dovrebbe regalare grandi balzi, prevedendosi realisticamente una crescita nell’ordine del 2%. Secondo le note di Smi, nel 2015, il saldo della bilancia commerciale del settore dovrebbe scendere, nel 2015, al di sotto di 1,7 miliardi. Intanto, gli States sono diventati il primo mercato di sbocco per il menswear made in Italy, superando Francia e Germania. Da segnalare che, nella stagione autunno/inverno 2014-‘15, il sell-out di moda maschile ha finalmente rallentato il ritmo di caduta al -3,2%, più che dimezzando il calo gravoso della stagione precedente.
Cresce ma a ritmo assai moderato (+1,8%) il settore della moda uomo italiana: lo confermano i preconsuntivi elaborati da Smi e diffusi martedì a Firenze in occasione dell’inaugurazione dell’89a edizione di Pitti Uomo, il salone che raccoglie oltre 1200 marchi del settore. Peraltro, come confermato nell’occasione dallo stesso presidente di Smi Claudio Marenzi, anche il 2016 non dovrebbe regalare grandi balzi, prevedendosi realisticamente una crescita nell’ordine del 2%. Secondo le note di Smi, nel 2015, il saldo della bilancia commerciale del settore dovrebbe scendere, nel 2015, al di sotto di 1,7 miliardi. Intanto, gli States sono diventati il primo mercato di sbocco per il menswear made in Italy, superando Francia e Germania. Da segnalare che, nella stagione autunno/inverno 2014-‘15, il sell-out di moda maschile ha finalmente rallentato il ritmo di caduta al -3,2%, più che dimezzando il calo gravoso della stagione precedente.