La maitresse cinese ha riattivato la casa a luci rosse a Gaglianico

Pubblicato:
Aggiornato:

(7 ott) Ha riattivato l’attività della sua casa... a luci rosse, nello stesso appartamento dove il 23 settembre scorso i carabinieri avevano messo a segno un blitz, le avevano sequestrato materiale inequivocabile sul suo reale lavoro e, alla fine, l’avevamo denunciata per favoreggiamento non solo della prostituzione ma anche della immigrazione clandestina. Una faccia tosta incredibile quella di Lixiao Y., 30 anni, cinese, con residenza ufficiale a Lecce, intestataria del contratto d’affitto di un appartamento nel condominio “Monte Rosa” di via Matteotti a Gaglianico. (7 ott) Ha riattivato l’attività della sua casa... a luci rosse, nello stesso appartamento dove il 23 settembre scorso i carabinieri avevano messo a segno un blitz, le avevano sequestrato materiale inequivocabile sul suo reale lavoro e, alla fine, l’avevamo denunciata per favoreggiamento non solo della prostituzione ma anche della immigrazione clandestina. Una faccia tosta incredibile quella di Lixiao Y., 30 anni, cinese, con residenza ufficiale a Lecce, intestataria del contratto d’affitto di un appartamento nel condominio “Monte Rosa” di via Matteotti a Gaglianico. All’alloggio erano stati posti i sigilli dopo l’ultimo blitz. Ma dopo che gli inquirenti avevano appurato che il proprietario dello stabile non sapeva nulla della presenza della casa a luci rosse e a nulla c’entrava con il giro di prostituzione, l’appartamento era stato dissequestrato. Ne ha subito approfittato la cittadina cinese che non se l’è fatto ripetere due volte e, in men che non si dica, ha riattivato i contatti con i clienti e riaperto il mini bordello. L’altro giorno, i carabinieri - informati forse da una “voce amica” - sono tornati a controllare. La maîtresse cinese è stata subito bloccata e in camera da letto è stata sorpresa con un cliente un’altra cinese, Hong W., 34 anni, incensurata e clandestina, che si è oltretutto rifiutata di consegnare i documenti ed è stata pertanto arrestata in base alla nuova legge che regola i rapporti con i clandestini. Anche in questa circostanza, proprio come il 23 settembre scorso (erano stati trovati anche telefoni cellulari con i quali tenere i contatti con i clienti e oggetti di matrice pornografica), è stato sequestrato materiale vario che comprova l’attività di prostituzione oltre a denaro contante. La cinese di Lecce è stata di nuovo denunciata per aver favorito la prostituzione l’immigrazione clandestina di ragazze da avviare alla prostituzione.

7 ottobre 2009