«La Madonna Nera da Oropa a Sidney»

«La Madonna Nera da Oropa a Sidney»
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Per ora non sono arrivati in molti, anche se oggi il numero dei partecipanti al raduno dei piemontesi nel mondo, organizzato al Santuario di Oropa, dovrebbe salire. Quello che conta, però, in questo primo giorno, è lo spirito. «Il riscontro - spiega Linda Angeli dell’ufficio accoglienza del Santuario - è stato davvero buono. A partire dai nostri sponsor che ci hanno supportato e ci consentiranno di offrire pranzi ai partecipanti all’iniziativa. Anche le varie comunità di italiani a livello mondiale hanno apprezzato l’iniziativa e attendiamo dunque l’arrivo di decine di piemontesi che ora vivono all’estero». E’ il caso, ad esempio, di molti emigrati in Svizzera, Germania e Francia che, grazie ai contatti ancora attivi in Piemonte, giungeranno nel Biellese.

Tra chi è già arrivato c’è Esther Ronco, australiana sposata con un torinese, Mario Gustavo Camillo Ronco, recentemente scomparso. Lui aveva una grande passione per Oropa, tanto che nella sua casa di Sidney, in giardino, è ospitata una copia della statua della Madonna Nera di Oropa. Ed Esther è arrivata nel Biellese proprio per ricordare il marito. «Sono stata avvertita da Linda Angeli - racconta in inglese - con cui avevamo allacciato rapporti proprio in occasione della copia della statua della Madonna di Oropa. E’ stata lei a farmi sapere di questo raduno e non sono voluta mancare». In memoria del marito, scomparso lo scorso settembre, e assai attaccato al Santuario biellese.

E’ invece originario di Intra un altro piemontese nel mondo già giunto a Oropa. Vive in Francia, al confine con la Svizzera con la moglie francese. Jean Gino De Micheli (nella foto con la moglie), costruttore edile è già nato in Francia. Suo nonno si era trasferito lì durante la guerra del 1915-1918. E non è più tornato. «E’ la prima volta che vendo ad Oropa - racconta in italiano - e ne apprezzo la grandezza, è un vero luogo di testimonianza della fede. Ero invece già stato a Biella perché qui è nata la Vespa e io conoscevo bene l’ingegnere che l’ha progettata». Poi svela un piccolo aneddoto legato al suo nome. «Gino è stato voluto da mio padre - spiega - che era un grande tifoso di Bartali». Perché anche quando ci si trasferisce all’estero il cuore italiano continua a battere. E per questi dieci giorni quello dei piemontesi nel mondo pulserà al Santuario di Oropa.
Enzo Panelli

Leggi di più sull'Eco di Biella di sabato 9 luglio 2016

Per ora non sono arrivati in molti, anche se oggi il numero dei partecipanti al raduno dei piemontesi nel mondo, organizzato al Santuario di Oropa, dovrebbe salire. Quello che conta, però, in questo primo giorno, è lo spirito. «Il riscontro - spiega Linda Angeli dell’ufficio accoglienza del Santuario - è stato davvero buono. A partire dai nostri sponsor che ci hanno supportato e ci consentiranno di offrire pranzi ai partecipanti all’iniziativa. Anche le varie comunità di italiani a livello mondiale hanno apprezzato l’iniziativa e attendiamo dunque l’arrivo di decine di piemontesi che ora vivono all’estero». E’ il caso, ad esempio, di molti emigrati in Svizzera, Germania e Francia che, grazie ai contatti ancora attivi in Piemonte, giungeranno nel Biellese.

Tra chi è già arrivato c’è Esther Ronco, australiana sposata con un torinese, Mario Gustavo Camillo Ronco, recentemente scomparso. Lui aveva una grande passione per Oropa, tanto che nella sua casa di Sidney, in giardino, è ospitata una copia della statua della Madonna Nera di Oropa. Ed Esther è arrivata nel Biellese proprio per ricordare il marito. «Sono stata avvertita da Linda Angeli - racconta in inglese - con cui avevamo allacciato rapporti proprio in occasione della copia della statua della Madonna di Oropa. E’ stata lei a farmi sapere di questo raduno e non sono voluta mancare». In memoria del marito, scomparso lo scorso settembre, e assai attaccato al Santuario biellese.

E’ invece originario di Intra un altro piemontese nel mondo già giunto a Oropa. Vive in Francia, al confine con la Svizzera con la moglie francese. Jean Gino De Micheli (nella foto con la moglie), costruttore edile è già nato in Francia. Suo nonno si era trasferito lì durante la guerra del 1915-1918. E non è più tornato. «E’ la prima volta che vendo ad Oropa - racconta in italiano - e ne apprezzo la grandezza, è un vero luogo di testimonianza della fede. Ero invece già stato a Biella perché qui è nata la Vespa e io conoscevo bene l’ingegnere che l’ha progettata». Poi svela un piccolo aneddoto legato al suo nome. «Gino è stato voluto da mio padre - spiega - che era un grande tifoso di Bartali». Perché anche quando ci si trasferisce all’estero il cuore italiano continua a battere. E per questi dieci giorni quello dei piemontesi nel mondo pulserà al Santuario di Oropa
Enzo Panelli

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