La crisi colpisce anche le nascite
Dal 2008 in Italia le nascite sono in forte calo. E anche Biella non si fa eccezione. Basta prendere il dato 2013 e rapportarlo col 2012 per capirlo: 854 parti contro i 920 dell’anno precedente.
Un 7 per cento in meno che, come spiega il direttore di ostetricia e ginecologia Roberto Jura «che è perfettamente in linea con la media piemontese». Piemonte che, però, è restio a dare i dati, mentre all’Asl di Biella, nonostante il fisiologico calo di nascite, non nascondono nulla. «Dal 2008 a oggi - sottolinea ancora Jura - in Italia si è assistito alla contrazione delle nascite. Il tutto dovuto, secondo la letteratura internazionale, alla crisi. I paesi in cui si nasce di più sono quelli che hanno una elevatissima soglia di povertà e quelli in cui c’è molta ricchezza». L’Italia, dunque, oltre alla recessione economica, fa segnare anche una diminuzione di nascite.
I numeri. Nel 2013 sono nati all’ospedale di Biella 854 bambini. di questi 465 sono maschietti, 387 femminucce. Tredici i parti gemellari. Rispetto ai numeri complessivi, nel 77,6 per cento dei casi, le mamme del 2013 sono di nazionalità italiana, mentre nel 22,3 per cento dei casi sono straniere. In termini generali il numero dei parti che riguardano le mamme al di sotto dei 25 anni di età sono stati 95 e rappresentano l’11,4 per cento delle nascite complessive. 459 sono stati i parti di donne tra i 25 e 34 anni (55,2 per cento), 266 quelli in età compresa tra i 35 e i 44 anni.
Stranieri. Le pazienti straniere che hanno dato alla luce il proprio bambino, nel complesso, di 31 nazionalità diverse. Delle 186 mamme straniere che hanno partorito all’ospedale di Biella, la nazionalità più rappresentata risulta essere quella marocchina, con 72 parti, seguita da quella rumena con 28 parti, da quella albanese con 13 parti e da quella ucraina con 6 parti. Cina, Perù, Pakistan e Filippine hanno registrato 5 nascite ciascuno, Nigeria e Moldavia 4, Tunia e Cuba 3. A seguire Germania, Egitto, Repubblica dominicana, Bolivia, Brasile e Puerto Rico. Le donne straniere, nel 16,6 per cento dei casi hanno partorito sotto i 25 anni di età (31 parti), contro il 7,4 per cento delle donne italiana (64 parti). Nel 58,6 per cento dei casi tra i 25 e i 34 anni contro il 54,7 per cento delle donne italiane. «Per quanto riguarda l’età delle partorienti - spiega Jura - dai dati è possibile affermare che le mamme straniere partoriscnono in età molto più giovane e in percentuale superiore rispetto alle mamme di nazionalità italiana».
Enzo Panelli