L’ufficio postale di Favaro è salvo

L’ufficio postale di Favaro è salvo
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BIELLA - Quattrocento firme e un fronte comune che ha abbracciato il capogruppo di Lega Nord a Palazzo Oropa, Giacomo Moscarola, e l’assessore ai servizi sociali del Comune, Francesca Salivotti. Oltre a tanti esponenti politici biellesi. Il risultato? Poste Italiane, nel suo piano di riorganizzazione aziendale, salva l’ufficio del Favaro. La comunicazione ufficiale giungerà nei prossimi giorni, ma in queste ore i sindaci dei territori interessati dalla razionalizzazione, stanno ricevendo una lettera, proprio da Poste, in cui vengono confermati i contenuti del piano presentato alcuni mesi fa. «E’ stata una battaglia trasversale - dice il capogruppo di Lega Nord, Giacomo Moscarola - che abbiamo vinto tutti quanti insieme». ì

Piano che prevede in Piemonte il taglio di 39 uffici e la riduzione di orario in altri 130. Di questi 20 si trovano nel pinerolese, circa 15 nel canavese, 24 ad Alessandria e provincia, 29 nell'astigiano, 8 nel cuneese, circa 10 fra Novara e Verbania, 6 a Torino città (di cui 2 già chiusi), 16 nel Biellese. 

Saranno sei  gli uffici postali che andranno a chiudere: si tratta di quelli del Villaggio di Vigliano Biellese, di Crocemosso,  Oropa, Ponte Guelpa di Cossato Pratrivero e Biella 2 (Biella Piazzo). Oltre a questi altri 16 rischiano la riduzione di orario di apertura a due o tre giorni alla settimana. Si tratta degli uffici di Vaglio, Borriana, Cerreto Castello, Curino, Donato, Mezzana Mortigliengo, Ronco Biellese, Soprana, Sostegno, Zumaglia, Balma Biellese, Piedicavallo Casapinta, Crosa Biellese, Torrazzo, Ternengo. A confermare il tutto è il sindaco di Cossato, Claudio Corradino: «Per i grandi centri è giusto fare sacrifici, a patto che vengano tutelati i più piccoli, dove i servizi devono rimanere». 

Enzo Panelli

BIELLA - Quattrocento firme e un fronte comune che ha abbracciato il capogruppo di Lega Nord a Palazzo Oropa, Giacomo Moscarola, e l’assessore ai servizi sociali del Comune, Francesca Salivotti. Oltre a tanti esponenti politici biellesi. Il risultato? Poste Italiane, nel suo piano di riorganizzazione aziendale, salva l’ufficio del Favaro. La comunicazione ufficiale giungerà nei prossimi giorni, ma in queste ore i sindaci dei territori interessati dalla razionalizzazione, stanno ricevendo una lettera, proprio da Poste, in cui vengono confermati i contenuti del piano presentato alcuni mesi fa. «E’ stata una battaglia trasversale - dice il capogruppo di Lega Nord, Giacomo Moscarola - che abbiamo vinto tutti quanti insieme». ì

Piano che prevede in Piemonte il taglio di 39 uffici e la riduzione di orario in altri 130. Di questi 20 si trovano nel pinerolese, circa 15 nel canavese, 24 ad Alessandria e provincia, 29 nell'astigiano, 8 nel cuneese, circa 10 fra Novara e Verbania, 6 a Torino città (di cui 2 già chiusi), 16 nel Biellese. 

Saranno sei  gli uffici postali che andranno a chiudere: si tratta di quelli del Villaggio di Vigliano Biellese, di Crocemosso,  Oropa, Ponte Guelpa di Cossato Pratrivero e Biella 2 (Biella Piazzo). Oltre a questi altri 16 rischiano la riduzione di orario di apertura a due o tre giorni alla settimana. Si tratta degli uffici di Vaglio, Borriana, Cerreto Castello, Curino, Donato, Mezzana Mortigliengo, Ronco Biellese, Soprana, Sostegno, Zumaglia, Balma Biellese, Piedicavallo Casapinta, Crosa Biellese, Torrazzo, Ternengo. A confermare il tutto è il sindaco di Cossato, Claudio Corradino: «Per i grandi centri è giusto fare sacrifici, a patto che vengano tutelati i più piccoli, dove i servizi devono rimanere». 

Enzo Panelli

 

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