L’Iti organizza la differenziata

L’Iti organizza la differenziata
Pubblicato:
Aggiornato:

Sei cassonetti stracolmi, tanti sono quelli che puntualmente escono dall’Iis “Q. Sella”.

Compresa la sede distaccata di Città Studi, con i suoi più di 1.700 studenti e 238 professori, l’Iti è una vera e propria cittadella. Che vive, si nutre, produce rifiuti. Ecco, allora, che la dirigenza, con un team formato da docenti, allievi e collaboratori scolastici, ha dato vita al “Progetto Raccolta Differenziata Rifiuti”, la cui applicazione è cominciata in questi giorni. Sia attraverso la proiezione in aula di un video esplicativo creato ad hoc; sia per mezzo dei classici strumenti che tutti conosciamo e che hanno fatto una più organizzata comparsa a scuola.

Le parole-chiave sono migliorare la differenziazione, soprattutto quella della plastica; ridurre il più possibile la quantità di rifiuti personalmente prodotta e integrare l’educazione degli studenti, in quanto la raccolta differenziata è sì un dovere civico ma anche, aspetto non secondario, un obbligo di legge che, se mal fatto, può costare all’istituto sanzioni amministrative.

Il regolamento. Il progetto ha, quindi, portato regole chiare e, in classe, tre cestini, di colore diverso per ogni tipologia di rifiuto: nero per l’indifferenziato; bianco per la plastica; giallo vivo per la carta. Roll container sono destinati al cartone, nell’aula 26s della sede centrale e, a Città Studi, nella sala ristoro. Nei bagni si trovano, ora, solo cestini gialli per la carta, e non più per l’indifferenziato. Speciale attenzione ai contenitori per vetro e alluminio (cestini e cassonetti blu), che nella sede centrale si possono trovare in ciascuno degli otto pianerottoli, vicino ai distributori del caffè e nel punto vendita panini, e a Città Studi su tutti i piani, davanti all’ascensore, ai distributori del caffè, vicino alle aule dell’Its. Largo alla raccolta dei tappi di sughero, autofinanziamento per il progetto umanitario dell’associazione “Mondi Senza Frontiere”. I tappi possono essere portati da casa e gettati negli appositi contenitori, posizionati nell’atrio e nella biblioteca della sede centrale e nell’atrio di Città Studi.

L’esperimento sull’organico. Il regolamento dell’Iis “Q. Sella” affronta anche un tasto dolente. Si legge: «La raccolta differenziata dei rifiuti organici, in una struttura pubblica come la scuola, presenta oggettive ed evidenti difficoltà. Anche questo istituto non può effettuare, al momento, questo tipo di raccolta. Si chiede pertanto di riportare a casa i rifiuti organici personalmente prodotti. L’istituto vuole comunque sperimentare l’attivazione di una piccola raccolta di rifiuti organici solo in limitati punti. Verranno, quindi, collocati i secchielli verdi vicino ai distributori del caffè, nei laboratori di biologia, nei locali dedicati ai pranzi per i rientri (solo per la durata del pranzo) e anche in alcuni uffici. In questi secchielli si potranno gettare scarti di frutta e quant’altro di natura organica biodegradabile».

Prossimamente, oltre al regolamento e al video visibili sul sito della scuola, i docenti e una quindicina di ragazzi proporranno visione delle clip video sulle regole della raccolta dei rifiuti da loro sceneggiate.

Giovanna Boglietti          

Sei cassonetti stracolmi, tanti sono quelli che puntualmente escono dall’Iis “Q. Sella”.

Compresa la sede distaccata di Città Studi, con i suoi più di 1.700 studenti e 238 professori, l’Iti è una vera e propria cittadella. Che vive, si nutre, produce rifiuti. Ecco, allora, che la dirigenza, con un team formato da docenti, allievi e collaboratori scolastici, ha dato vita al “Progetto Raccolta Differenziata Rifiuti”, la cui applicazione è cominciata in questi giorni. Sia attraverso la proiezione in aula di un video esplicativo creato ad hoc; sia per mezzo dei classici strumenti che tutti conosciamo e che hanno fatto una più organizzata comparsa a scuola.

Le parole-chiave sono migliorare la differenziazione, soprattutto quella della plastica; ridurre il più possibile la quantità di rifiuti personalmente prodotta e integrare l’educazione degli studenti, in quanto la raccolta differenziata è sì un dovere civico ma anche, aspetto non secondario, un obbligo di legge che, se mal fatto, può costare all’istituto sanzioni amministrative.

Il regolamento. Il progetto ha, quindi, portato regole chiare e, in classe, tre cestini, di colore diverso per ogni tipologia di rifiuto: nero per l’indifferenziato; bianco per la plastica; giallo vivo per la carta. Roll container sono destinati al cartone, nell’aula 26s della sede centrale e, a Città Studi, nella sala ristoro. Nei bagni si trovano, ora, solo cestini gialli per la carta, e non più per l’indifferenziato. Speciale attenzione ai contenitori per vetro e alluminio (cestini e cassonetti blu), che nella sede centrale si possono trovare in ciascuno degli otto pianerottoli, vicino ai distributori del caffè e nel punto vendita panini, e a Città Studi su tutti i piani, davanti all’ascensore, ai distributori del caffè, vicino alle aule dell’Its. Largo alla raccolta dei tappi di sughero, autofinanziamento per il progetto umanitario dell’associazione “Mondi Senza Frontiere”. I tappi possono essere portati da casa e gettati negli appositi contenitori, posizionati nell’atrio e nella biblioteca della sede centrale e nell’atrio di Città Studi.

L’esperimento sull’organico. Il regolamento dell’Iis “Q. Sella” affronta anche un tasto dolente. Si legge: «La raccolta differenziata dei rifiuti organici, in una struttura pubblica come la scuola, presenta oggettive ed evidenti difficoltà. Anche questo istituto non può effettuare, al momento, questo tipo di raccolta. Si chiede pertanto di riportare a casa i rifiuti organici personalmente prodotti. L’istituto vuole comunque sperimentare l’attivazione di una piccola raccolta di rifiuti organici solo in limitati punti. Verranno, quindi, collocati i secchielli verdi vicino ai distributori del caffè, nei laboratori di biologia, nei locali dedicati ai pranzi per i rientri (solo per la durata del pranzo) e anche in alcuni uffici. In questi secchielli si potranno gettare scarti di frutta e quant’altro di natura organica biodegradabile».

Prossimamente, oltre al regolamento e al video visibili sul sito della scuola, i docenti e una quindicina di ragazzi proporranno visione delle clip video sulle regole della raccolta dei rifiuti da loro sceneggiate.

Giovanna Boglietti          

Seguici sui nostri canali