L’ex opificio ospita il museo d’arte MACIST

L’ex opificio ospita il museo d’arte MACIST
Pubblicato:
Aggiornato:

Com’è bella Biella, soprattutto quella nascosta. E quanto potrebbe esserlo di più se iniziative culturali come quella appoggiata dalla famiglia Zanone e portata avanti da Omar Ronda, in favore della Fondazione Elvo ed Edo Tempia trovassero nuovi imitatori, magari nella zona lungo il fiume, luogo suggestivo dove il patrimonio di archeologia industriale da recuperare (ma anche già valorizzata in alcuni casi eccellenti) trova pochi eguali al mondo.

 A pochi passi da Cittadellarte, in via Serralunga 14, mercoledì scorso è stato presentato alle autorità, presenti il prefetto  Demetrio Missineo ed il sindaco Dino Gentile, il “M.A.C.I.S.T. - Museo d’Arte Contemporanea Internazionale Senza Tendenze” che ospiterà opere prestigiose di artisti di tutto il mondo in esposizione permanente e temporanea, con mostre personali e collettive tematiche.
 
 Il Fondo Edo ed Elvo Tempia, rappresentato mercoledì dal direttore Pietro Presti e dalla presidente Simona Tempia, beneficiario delle opere in gran parte generosamente donate dagli artisti ha voluto dare questa grande possibilità di arricchimento culturale e spirituale alla cittadinanza, nella certezza che la lotta contro i tumori e la cultura siano fermamente legate.
 Il curatore del museo è il professor  Philippe Daverio e il direttore artistico è l’artista Omar Ronda, ideatore del progetto, nato nel 2011 ed oggi giunto alla fase operativa: «Grazie alla sensibilità della famiglia Zanone - spiega Ronda - , ai primi d’autunno potremo inaugurare questo museo che vuole essere come un’antenna ricevente di tutte le forme d’arte del mondo. Un piccolo museo, ma che possa portare a Biella opere importanti e nuovi stili ed influenze. Lavoro ad una collezione permanente di un centinaio di opere, alle quali si affiancheranno mostre. Non si pagherà un biglietto, ma tutte le offerte dei visitatori, da un euro a un milione, andranno alla Fondazione, da investire nella ricerca contro il cancro».
Le adesioni sono già molte, anche dall’estero,  a partire da Arnaldo Pomodoro, compresi i big  biellesi Pistoletto,  Nespolo e Zorio.

Ex conceria. In attesa dell’allestimento finale, mercoledì il protagonista è stato l’ex opificio che la sensibilità fiorentina di Edi Franci Zanone ha riportato ad antichi fasti con un’opera di recupero architettonico notevole, come spiegano i padroni casa  Monica Zanone e Nicolò Zumaglini: «La mamma non c’è più, ma dobbiamo  a lei e alla sua passione se questi locali, una volta operosi e poi lasciati in disuso, oggi possono ospitare questa iniziativa. Ne siamo orgogliosi, la sua opera trova compimento col museo. Ne sarebbe felice anche lei».
Gabriele Pinna
pinna@primabiella.it

Seguici sui nostri canali