L’Asl Bi su “Physical Therapy”

L’Asl Bi su “Physical Therapy”
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Monica Gasparini, fisiatra della Struttura medicina riabilitativa dell’Asl Bi, ha partecipato a uno studio internazionale pubblicato di recente sul portale PubMed e su Physical Therapy, prestigiosa rivista scientifica americana, punto di riferimento per medici e ricercatori di tutto il mondo.
Si tratta di un argomento di natura teorico-procedurale, per addetti ai lavori, ma con importanti ricadute in ambito clinico.

Il progetto a cui Gasparini ha partecipato e che ha coinvolto altri 11 specialisti di diverse nazionalità, è consistito nel verificare le modalità con cui vengono scritte le revisioni sistematiche, ossia strumenti di ricerca che riassumono le evidenze scientifiche (terapie o interventi maggiormente indicati nei diversi casi clinici). L’obiettivo di questi strumenti è identificare e valutare i risultati di singoli studi sugli effetti di un intervento sanitario.
In sostanza, i medici coinvolti nello studio internazionale hanno voluto verificare le modalità con cui le revisioni sistematiche vengono scritte. Si tratta, infatti, di strumenti in grado di orientare in modo determinante le decisioni degli investitori in ambito sanitario e le scelte cliniche dei medici (quale terapia? Quale intervento?), con conseguenze che si ripercuotono sui pazienti. Le revisioni sistematiche indicano, del resto, quali tipi di interventi siano più idonei rispetto ai casi in esame.

Il lavoro. Spiega Monica Gasparini: «Abbiamo osservato le revisioni sistematiche in ambito riabilitativo pubblicate da gennaio 2011 a settembre 2011 e censite in MedLine. Ne abbiamo trovate 263 e ne abbiamo analizzate in dettaglio 88, verificando il modo in cui erano state scritte. Se le revisioni sistematiche sono ben scritte, lo specialista si orienta meglio tra le opzioni chirurgiche o mediche in relazione al singolo caso clinico. Concluso il lavoro di analisi, siamo arrivati a definire una modalità di stesura uniforme delle revisioni, affinché queste non siano interpretabili in alcun modo e affinché siano assolutamente certe ed attendibili in ogni loro parte, considerando che le linee guida in ambito medico, seguite dagli specialisti di tutto il mondo, sono frutto proprio degli esiti delle revisioni sistematiche».
R.E.B.

Monica Gasparini, fisiatra della Struttura medicina riabilitativa dell’Asl Bi, ha partecipato a uno studio internazionale pubblicato di recente sul portale PubMed e su Physical Therapy, prestigiosa rivista scientifica americana, punto di riferimento per medici e ricercatori di tutto il mondo.
Si tratta di un argomento di natura teorico-procedurale, per addetti ai lavori, ma con importanti ricadute in ambito clinico.

Il progetto a cui Gasparini ha partecipato e che ha coinvolto altri 11 specialisti di diverse nazionalità, è consistito nel verificare le modalità con cui vengono scritte le revisioni sistematiche, ossia strumenti di ricerca che riassumono le evidenze scientifiche (terapie o interventi maggiormente indicati nei diversi casi clinici). L’obiettivo di questi strumenti è identificare e valutare i risultati di singoli studi sugli effetti di un intervento sanitario.
In sostanza, i medici coinvolti nello studio internazionale hanno voluto verificare le modalità con cui le revisioni sistematiche vengono scritte. Si tratta, infatti, di strumenti in grado di orientare in modo determinante le decisioni degli investitori in ambito sanitario e le scelte cliniche dei medici (quale terapia? Quale intervento?), con conseguenze che si ripercuotono sui pazienti. Le revisioni sistematiche indicano, del resto, quali tipi di interventi siano più idonei rispetto ai casi in esame.

Il lavoro. Spiega Monica Gasparini: «Abbiamo osservato le revisioni sistematiche in ambito riabilitativo pubblicate da gennaio 2011 a settembre 2011 e censite in MedLine. Ne abbiamo trovate 263 e ne abbiamo analizzate in dettaglio 88, verificando il modo in cui erano state scritte. Se le revisioni sistematiche sono ben scritte, lo specialista si orienta meglio tra le opzioni chirurgiche o mediche in relazione al singolo caso clinico. Concluso il lavoro di analisi, siamo arrivati a definire una modalità di stesura uniforme delle revisioni, affinché queste non siano interpretabili in alcun modo e affinché siano assolutamente certe ed attendibili in ogni loro parte, considerando che le linee guida in ambito medico, seguite dagli specialisti di tutto il mondo, sono frutto proprio degli esiti delle revisioni sistematiche».
R.E.B.

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