L’area del “Momba” affila i denti

L’area del “Momba” affila i denti
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Un nuovo, importante progetto ha preso il via alle pendici del Mombarone di Graglia. Un’iniziativa a più mani, fondata sull’unione di forze tra Biellese e Canavese, che mira a portare, su un più ampio mercato, i buoni prodotti della tradizione agricola delle colline e delle montagne che gravitano attorno al Mombarone, a far conoscere, ad un più ampio pubblico, alcuni rilevanti edifici religiosi e civili, qui eretti nei secoli scorsi e a segnalare i principali percorsi pedonali, tuttora agibili, che mettevano in contatto le comunità presenti in questo territorio.

Finanziato dalla Compagnia di San Paolo e cofinanziato dai Comuni coinvolti nonché dal Gal delle Valli Canavesane, questo è un progetto, per molti aspetti, innovativo: coinvolge 6 Comuni, due dei quali, Netro e Graglia, sul versante biellese del Mobmbarone e gli altri quattro, Andrate, Nomaglio, Settimo Vittone e Carema, sul versante eporediese; punta a sostenere e valorizzare quei prodotti dell’agricoltura, castagne, vino ed olio, in primis, e dell’allevamento, latte, formaggi e burro, da sempre fonti primarie dell’economia e dell’alimentazione locali, che hanno mantenuto, anche nel recente passato, un loro mercato non solo locale, e che, adesso, in una fase di riscoperta dei prodotti biologici ed a chilometro zero, possono legittimamente proporsi per un ben più vasto mercato. E punta, infine, a restaurare ed a valorizzare alcuni importanti edifici religiosi e civili del territorio (la Gran Masun di Carema, la Pieve ed il Battistero di San Lorenzo a Settimo Vittone, il Sentiero dei Salmi a Nomaglio e la chiesa di San Carlo a Graglia), per proporli a turisti ed escursionisti sensibili alle testimonianze della cultura, della fede e della storia.

Il progetto, i cui vari interventi locali saranno completati in tempi diversi, in funzione della loro complessità ed estensione, dovrebbe concludersi entro la fine del 2017, lasciando il territorio dotato di maggiori e migliori risorse per rafforzare la sua competitività, e la sua economia in un contesto nazionale ed internazionale in cui è in atto una riscoperta ed una nuova valorizzazione del sacro, della storia, della cultura locali e dei prodotti tipici. L’apertura di un “negozio del territorio”, prevista nel quadro del progetto, dovrà offrire uno spazio privilegiato per portare a contatto con una più vasta gamma di persone sia i prodotti del territorio, sia le offerte culturali che esso racchiude e sviluppa. Per il suo successo, il progetto dovrà essere non soltanto condotto in modo tecnicamente appropriato, ma anche esse conosciuto e condiviso dalla popolazione.

A tal fine, il progetto complessivo e gli interventi locali saranno presentati agli abitanti delle sei località citate e con essi discussi ed approfonditi nel corso di un ciclo di incontri con la popolazione che toccherà via via tutti i luoghi coinvolti nel progetto, assumendo forme diverse in funzione dello specifico intervento locale e dei suoi tempi di realizzazione, nonché in relazione ad eventuali altre, importanti, variabili locali.

«Si prevede così - concludono i promotori - di ricercare il coinvolgimento degli studenti delle scuole secondarie locali in attività che, sia pure indirettamente, aiutino gli adulti a considerare, con occhi diversi, i prodotti e la cultura tradizionali che, opportunamente presentati, sono un valore e possono generare nuova ricchezza».

Un nuovo, importante progetto ha preso il via alle pendici del Mombarone di Graglia. Un’iniziativa a più mani, fondata sull’unione di forze tra Biellese e Canavese, che mira a portare, su un più ampio mercato, i buoni prodotti della tradizione agricola delle colline e delle montagne che gravitano attorno al Mombarone, a far conoscere, ad un più ampio pubblico, alcuni rilevanti edifici religiosi e civili, qui eretti nei secoli scorsi e a segnalare i principali percorsi pedonali, tuttora agibili, che mettevano in contatto le comunità presenti in questo territorio.

Finanziato dalla Compagnia di San Paolo e cofinanziato dai Comuni coinvolti nonché dal Gal delle Valli Canavesane, questo è un progetto, per molti aspetti, innovativo: coinvolge 6 Comuni, due dei quali, Netro e Graglia, sul versante biellese del Mobmbarone e gli altri quattro, Andrate, Nomaglio, Settimo Vittone e Carema, sul versante eporediese; punta a sostenere e valorizzare quei prodotti dell’agricoltura, castagne, vino ed olio, in primis, e dell’allevamento, latte, formaggi e burro, da sempre fonti primarie dell’economia e dell’alimentazione locali, che hanno mantenuto, anche nel recente passato, un loro mercato non solo locale, e che, adesso, in una fase di riscoperta dei prodotti biologici ed a chilometro zero, possono legittimamente proporsi per un ben più vasto mercato. E punta, infine, a restaurare ed a valorizzare alcuni importanti edifici religiosi e civili del territorio (la Gran Masun di Carema, la Pieve ed il Battistero di San Lorenzo a Settimo Vittone, il Sentiero dei Salmi a Nomaglio e la chiesa di San Carlo a Graglia), per proporli a turisti ed escursionisti sensibili alle testimonianze della cultura, della fede e della storia.

Il progetto, i cui vari interventi locali saranno completati in tempi diversi, in funzione della loro complessità ed estensione, dovrebbe concludersi entro la fine del 2017, lasciando il territorio dotato di maggiori e migliori risorse per rafforzare la sua competitività, e la sua economia in un contesto nazionale ed internazionale in cui è in atto una riscoperta ed una nuova valorizzazione del sacro, della storia, della cultura locali e dei prodotti tipici. L’apertura di un “negozio del territorio”, prevista nel quadro del progetto, dovrà offrire uno spazio privilegiato per portare a contatto con una più vasta gamma di persone sia i prodotti del territorio, sia le offerte culturali che esso racchiude e sviluppa. Per il suo successo, il progetto dovrà essere non soltanto condotto in modo tecnicamente appropriato, ma anche esse conosciuto e condiviso dalla popolazione.

A tal fine, il progetto complessivo e gli interventi locali saranno presentati agli abitanti delle sei località citate e con essi discussi ed approfonditi nel corso di un ciclo di incontri con la popolazione che toccherà via via tutti i luoghi coinvolti nel progetto, assumendo forme diverse in funzione dello specifico intervento locale e dei suoi tempi di realizzazione, nonché in relazione ad eventuali altre, importanti, variabili locali.

«Si prevede così - concludono i promotori - di ricercare il coinvolgimento degli studenti delle scuole secondarie locali in attività che, sia pure indirettamente, aiutino gli adulti a considerare, con occhi diversi, i prodotti e la cultura tradizionali che, opportunamente presentati, sono un valore e possono generare nuova ricchezza».

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