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investe un ciclista e scappa: presa donna "pirata"

Altro 24 Ottobre 2011 ore 01:13

(23 ott) Dopo dieci giorni di indagini, i carabinieri di Netro sono riusciti a identificare il pirata della strada che, martedì 11 ottobre alla rotonda di via Bertodanol a Biella, ha investito e fatto cadere un ciclista di Mongrando, un trentenne marocchino. Il giovane ha riportato ferite giudicate guaribili in 25 giorni.
L’investitrice è una donna che abita a Cossato, Angela C., 57 anni, che è stata denunciata per lesioni colpose, fuga in seguito ad un incidente con feriti nonché omissione di soccorso. Il caso è stato risolto anche grazie a una testimone che ha assistito all’incidente e alla fuga dell’automobilista e si è annotata per bene colore e modello dell’auto, una Citroen, nonché tre numeri della targa ancora con la vecchia sigla “BI”. Aveva inoltre indicato la direzione che la Citroen aveva preso.
(23 ott) Dopo dieci giorni di indagini, i carabinieri di Netro sono riusciti a identificare il pirata della strada che, martedì 11 ottobre alla rotonda di via Bertodanol a Biella, ha investito e fatto cadere un ciclista di Mongrando, un trentenne marocchino. Il giovane ha riportato ferite giudicate guaribili in 25 giorni.

L’investitrice è una donna che abita a Cossato, Angela C., 57 anni, che è stata denunciata per lesioni colpose, fuga in seguito ad un incidente con feriti nonché omissione di soccorso. Il caso è stato risolto anche grazie a una testimone che ha assistito all’incidente e alla fuga dell’automobilista e si è annotata per bene colore e modello dell’auto, una Citroen, nonché tre numeri della targa ancora con la vecchia sigla “BI”. Aveva inoltre indicato la direzione che la Citroen aveva preso.

I carabinieri avevano trovato l’auto nel parcheggio di via Cernaia dove la proprietaria l’aveva parcheggiata prima di recarsi dal parrucchiere. Scoperto che l’auto era sprovvista dell’assicurazione, i militari l’hanno sequestrata. In un secondo momento la proprietaria ha cercato di recuperarla negando di essersi trovata alla guida la sera dell’incidente e sostenendo che l’auto era del figlio e viaggiava con la targa prova. Le indagini e la preziosa collaborazione di una testimone, hanno però permesso inchiodare la donna alle proprie responsabilità.

23 ottobre 2011

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