Inferno di grandine
Inferno di grandine Venerdì nubifragio in diversi paesi del Biellese A Valle Mosso chiederanno lo stato di calamità |
|
(19 lug) Quasi un bombardamento. Di grandine, che si è abbattuta venerdì pomeriggio in diversi paesi del Biellese. A Valle Mosso chiederanno lo stato di calamità naturale, in modo da intercettare contributi pubblici per una serie lunghissima di residenti che si sono visti danneggiare automobili e abitazioni (tetti soprattutto). Anche le strade e gli edifici pubblici però hanno avuto la loro parte di problemi. |
Inferno di grandine |
|
Quasi un bombardamento. Di grandine, che si è abbattuta venerdì pomeriggio in diversi paesi del Biellese. A Valle Mosso chiederanno lo stato di calamità naturale, in modo da intercettare contributi pubblici per una serie lunghissima di residenti che si sono visti danneggiare automobili e abitazioni (tetti soprattutto). Anche le strade e gli edifici pubblici però hanno avuto la loro parte di problemi. «Grondaie intasate o spaccate, vetri rotti e altro ancora - assicura il sindaco Giuseppe Tallia -. Mai visto in tanti anni una cosa simile. Con i miei occhi ho visto un metro di grandine in un cortile vicino al Municipio... Dalle prime segnalazioni in tante famiglie hanno subìto danni». Danni, pare, non enormi, ma certamente consistenti. La grandinata s’è abbattuta sul alcuni paesi del Biellese, tre le 15 e le 17. Tante le squadre di vigili del fuoco e degli anti-incendi boschivi impegnati. Illese le frazioni alte di Trivero, mentre a Ponzone i danni sono stati diversi: al palazzetto dello sport, al supermercato Conad e a diverse abitazioni. Problemi anche a Veglio e, soprattutto, a Pettinengo. «Una situazione indescrivible - racconta il sindaco Vincenzo Amoruso -. Ero a Biella quando è iniziata la grandinata. Tornado verso casa ho visto gli effetti: piante letteralmente triturate che intasavano tombini e strade, macchine spaccate un po’ ovunque. Difficile quantificare i danni, certo tante persone hanno avuto problemi. La strada provinciale è stata la più martoriata. Solo l’intervento dei volontari l’ha resa praticabile in un tempo ragionevole. Dovevamo fare il concorso per il “Paese fiorito”, ma dopo questa grandinata di fiori e di piante non n’è sono proprio rimasti. Non ho parole per descrivere quello che è successo». Anche Amoruso è intenzionato a chiedere lo stato di calamità. Ora l’obiettivo è raccogliere tutte le richieste e le denuncie dei cittadini che hanno subìto piccoli o grandi danni, per poter presentare un quadro completo della situazione. Danni pure a Tollegno. «Però inferiori rispetto a quanto pensavo - dice Piergiorgio Acquadro, sindaco -. Quando ho visto quanta grandine era caduta, mi sono preoccupato... Poi invece... Certo la scuola elementare ha avuto i vetri rotti, danni li ha subiti la Lana Gatto e tanti altri privati: auto, tetti, vetri». |
|
19 luglio 2009 |