Industria... e non solo

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Oggi anche sul nostro territorio si abbatte la crisi. C’è stata una drastica diminuzione dei posti di lavoro e sempre più giovani lasciano la città per trovare un impiego altrove. Alcune industrie hanno spostato la produzione all’estero, riducendo i costi della manodopera, ma anche il numero di impiegati in Italia. Chi è rimasto qui, però, si è specializzato in un prodotto, magari di nicchia, fino a raggiungere l’eccellenza. Iniziative del genere potrebbero rendere migliore il futuro di Biella: per arrivare a prodotti con standard così elevati, infatti, è necessaria anche la ricerca su nuovi materiali o metodi di lavorazione. Così troverebbero lavoro sia gli operai, poiché ci sarà sempre bisogno di manodopera, sia i ricercatori.

Oggi anche sul nostro territorio si abbatte la crisi. C’è stata una drastica diminuzione dei posti di lavoro e sempre più giovani lasciano la città per trovare un impiego altrove. Alcune industrie hanno spostato la produzione all’estero, riducendo i costi della manodopera, ma anche il numero di impiegati in Italia. Chi è rimasto qui, però, si è specializzato in un prodotto, magari di nicchia, fino a raggiungere l’eccellenza. Iniziative del genere potrebbero rendere migliore il futuro di Biella: per arrivare a prodotti con standard così elevati, infatti, è necessaria anche la ricerca su nuovi materiali o metodi di lavorazione. Così troverebbero lavoro sia gli operai, poiché ci sarà sempre bisogno di manodopera, sia i ricercatori. Ma non c’è solo l’industria: come diceva Albert Einstein, «la crisi è una più grande benedizione, perché porta progressi». Uno studente diciassettenne, allora, può chiudere gli occhi e sognare una città diversa, aperta e sensibile a logiche di solidarietà e cooperazione. Così, nei sogni, Biella diventerà una città satellite di Milano, grazie alla metropolitana leggera che ci collegherà con il capoluogo lombardo portando un incremento della popolazione a beneficio dell’economia locale. Si potrà puntare anche sul commercio, con lo sviluppo di outlets e sull’ampliamento dell’aeroporto di Verrone, per facilitare l’arrivo dei turisti desiderosi di shopping. Il Museo del Territorio, valorizzato come hanno fatto i cugini vercellesi con il Guggenheim, sarà un’attrazione turistica come l’alpinismo per gli appassionati della montagna. È un progetto difficile e impegnativo da realizzare, ma come diceva Eleanor Roosevelt, «il futuro appartiene a coloro che hanno il coraggio di credere nella bellezza dei loro sogni».
Guglielmo Barberis e Edoardo Cotta Morandini

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