"Incrocio? Serve un autovelox"

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(26 ott) «È un incrocio killer» così il sindaco di Salussola Carlo Cabrio ribattezza il discusso crocevia in cui si intersecano l’ex statale “143” e la strada per il Brianco. «È un incrocio killer» così il sindaco di Salussola Carlo Cabrio ribattezza il discusso crocevia in cui si intersecano l’ex statale “143” e la strada per il Brianco. Il luogo è noto, purtroppo, per i numerosi incidenti che si sono susseguiti nel corso degli anni, ultimo, solo in ordine di tempo, lo scontro mortale tra un furgone e un camion che poche settimane fa ha segnato una vittima. «Viste le condizioni del caso, un furgone che si è scontrato frontalmente con un camion in arrivo sulla corsia opposta, è da ringraziare che ci sia stato un solo morto – commenta con amarezza il “primo cittadino” – ma l’incidente di cui stiamo parlando è solo l’ultimo, in aprile un automobilista ha rischiato grosso trovandosi di fronte nel bel mezzo della carreggiata un vitello, scappato da un recinto in prossimità della strada, e in passato sono stati parecchi i sinistri avvenuti nello stesso punto». Insomma, il problema non è nuovo, ma mai come oggi si cerca una soluzione definitiva. «Alla luce degli ultimi avvenimenti mi sono messo in contatto con la Provincia di Biella per cercare insieme un sistema di messa in sicurezza dell’incrocio – spiega il sindaco – e dovrei incontrare i tecnici in settimana». Ma la matassa da sbrogliare pare intricata. «Dobbiamo tenere presente che in quel punto le auto arrivano a velocità sostenuta sia dalla direzione di Biella che dalla direzione di Cavaglià – conferma Cabrio – dall’incrocio con la strada per San Secondo da Salussola centro, non essendoci più telecamere di controllo al semaforo, sono in molti a ingranare la quinta e ad arrivare alla zona Brianco a velocità che sfiorano e superano i cento chilometri all’ora. Allo stesso modo da Cavaglià si giunge da una discesa che di certo non frena le auto. Ci ho pensato a lungo e non credo che una rotonda o un semaforo possano essere di giusta dissuasione, penso che l’unica soluzione utile sia installare un autovelox fisso». E chissà che gli automobilisti, toccati nel portafogli, non si decidano anche a toccare il freno. Di certo l’incrocio va tenuto d’occhio, poiché, come ricorda il primo cittadino, in quel punto si dirama il traffico diretto a Santhià, nella duplice variante dei pendolari dell’autostrada e della stazione ferroviaria, inoltre la “143”, storicamente, si spartisce con la Trossi tutto il traffico del Basso Biellese e in arrivo e direzione Torino, con un flusso che può superare anche i 10 mila veicoli al giorno.
Da non dimenticare sempre per la “143” un altro punto caldo, quello rappresentato dall’incrocio con la strada per San Secondo in ingresso paese, dove vigevano le famigerate telecamere di controllo semaforico, rimosse dopo una raffica di multe e ricorsi. «La passata amministrazione aveva previsto una rotonda, ma noi abbiamo abbandonato il progetto, sia per via dei costi ingenti, pari a 280 mila euro, sia perché non pensiamo sia la giusta soluzione per mettere in sicurezza questo tratto di strada – conclude in sindaco – crediamo, invece, che il semaforo resti comunque il mezzo più efficace, ancora meglio sarebbe se potessimo reinstallare una qualche forma di controllo, poiché sono in molti a passare comunque con il rosso, specialmente di sera». Sempre in termini di messa in sicurezza, è in progettazione avanzata e diventerà cantiere nel 2011 la costruzione di un marciapiede che dal semaforo sopraccitato giungerà fino all’ingresso del cimitero.

26/10/2010

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